Dopo varie controversie Grace di Monaco uscirà anche negli Stati Uniti, quindi sarà a tutti gli effetti eleggibile per la Award Season (anche se a Maggio è presto parlare di Oscar 2015…). A presentarlo a Cannes il regista Olivier Dahan, i protagonisti Nicole Kidman e Tim Roth e il resto del cast, emozionati di aprire la sessantasettesima edizione del Festival della Croisette. Ecco cosa ci hanno raccontato:
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Come avete reagito quando il regista, Oliver Dahan, vi ha scelto per il vostro ruolo?
Nicole Kidman: «Ho pensato che fosse una sfida incredibile, avevo la pelle d’oca solo al pensiero dell’opportunità che Oliver mi stava offrendo».
Tim Roth: «Sono stato molto sorpreso e intrigato, mi sono documentato ed è stata una sfida rappresnetare al meglio il principe Ranieri».
Parker Posey: «Il mio personaggio, Madge Tivey-Faucon, non esiste nella realtà quindi non dovevo confrontarmi con qualcuno di reale, avevo via libera».
Paz Vega: «Ho letto la sceneggiatura, e inseguito questo personaggio: è una grande opportunità quella di poter interpretare Maria Callas».
Come hai portato sul grande schermo personaggi noti come i reali di Monaco, ti sei affidato solo alla sceneggiatura o hai fatto ricerche a riguardo?
NK: «Avevo molti materiali video da vedere su Grace Kelly. Per ogni personaggio ci si prepara diversamente. In questo caso ho impiegato 5 mesi per prepararmi e non mi sono sentita in trappola nel suo personaggio. Volevo trovare la sua essenza, vivere la sua vita per 6 mesi è stata un’esperienza meravigliosa. Eravamo a Los Angeles e facevamo finta di essere qui».
TR: «Il materiale video mi ha aiutato, soprattutto in alcuni aspetti della sua personalità. Abbiamo messo in evidenza la sua forza e la sua vulnerabilità».
Ha scelto uno spefico periodo della vita di Grace Kelly, nel momento in cui tra Francia e Monaco c’era tensione, è stata una scelta mirata per analizzare anche un aspetto politico?
Oliver Dahan: «Il film parla di cinema perché parla di un’attrice, è tutto collegato al cinema; per me non è facile prendere un solo punto di vista. Volevamo fare un film complesso ma al contempo accessibile, non vorrei ridurlo a un solo punto di vista per questo».
La famiglia Grimaldi non sarà presente questa sera all’anteprima e ha inoltre criticato il film, che ne pensa di questo?
NK: «Mi dispiace perché credo che il film non sia un attacco alla famiglia Grimaldi, a Ranieri e Grace. È una fiction non un biopic, l’essenza della verità c’è ma abbiamo preso delle licenze cinematografiche di narrazione. Mi dispiace ma capisco la reazione anche a protezione della privacy dei loro genitori. Lo rispettiamo, e abbiamo fatto il film con amore, cercando di rappresentare al meglio la storia d’amore tra Grace e Ranieri».
Questo film non è un biopic, ma include una scelta che un’attrice compie, quella di scegliere fra la famiglia e il lavoro. Come giustifichi la scelta di Grace tu che sei come lei premio Oscar, attrice e madre?
NK: «Lei ha scelto l’amore, e molte persone lo fanno nella vita. È stata unica, una star di Hollywood, vincitrice di un Oscar, ha lasciato tutto per il matrimonio e la famiglia, capisco perfettamente quello che ha fatto. Anche se Hitchcock non è andato di persona a Monaco le ha telefonato, offrendole ruoli e cache milionari per farla tornare, ma lei non ha accettato. Arrivi in un momento della vita di attrice e pensi: “Posso ancora recitare? So ancora farlo?”. Posso pensare a quello che ha provato perché l’ho pensato anche io: in questo c’è similarità nelle nostre vite, certo non ho sposato un principe, oddio un principe si, ma del country!».
Il tuo film preferito di Grace Kelly?
NK: «Ho visto tutti i film di Hitchcock, Rear Window (La finestra sul cortile) è la mia performance preferita».
Hai mai pensato di dover fare una scelta come quella di Grace?
NK: «Non ho mai dovuto farlo, ma lo avrei fatto senza pensarci due volte. Potrei sempre trovare un lavoro diverso, ma l’amore è l’emozione centrale nella vita, non esisterei senza di essa. Quando ho vinto l’Oscar non avevo quell’amore ed è stato molto triste non poter condividere un’esperienza simile con qualcuno che ami. Vorrei che i picchi della mia vita privata e professionale coincidessero, ma non può essere sempre così. Comunque non ci penserei mai due volte, sceglierei l’amore, sempre. Il potere di poter morire per qualcuno, quello cambia tutto e mette tutte le cose in prospettiva».
Conflitto tra Monaco e De Gaulle, realistico o inventato, su che linea ha lavorato di più?
OD: «C’è stato un conflitto politico fra queste due nazioni, la mia ispirazione alle vicende reali è dipesa descrivere meglio il carattere dei personaggi del film. Servono a dare un quadro completo della personalità di Grace. Un significato più universale delle sue scelte come donna, la politica è solo un background».
Cinque motivi per cui dovremmo vedere il film?
NK: «Ho una collana da cinque milioni di dollari, basta?».