Diretti da Dean DeBlois, Cate Blanchett, Kit “Gionso” Harrington, America Ferrera e Jay Baruchel prestano le voci (nella versione originale) ai protagonisti di Dragon Trainer 2, che uscirà in Italia il 16 agosto ma noi ve lo raccontiamo in anteprima!
Sono passati cinque anni da quando la pace tra vichinghi e draghi è stata ristabilita. L’isola di Berk è in festa, draghi di tutti i tipi scorrazzano per i giardini delle case come fossero cagnolini di razza addomesticati. Lo sport preferito è una sorta di Quidditch (Ricordate? Harry Potter, viaggi su scope volanti alla ricerca del boccino d’oro?), bene qui il boccino d’oro è un montone nero e i bolidi sono pecore bianche, mentre le Nimbus 2000 sono state sostituite dai draghi.
Sull’onda di Brave – Ribelle il leitmotiv di Dragon Trainer 2 è la ricerca di se stessi, del proprio posto all’interno dell’Universo, della crescita della propria individualità e dell’emancipazione dai genitori. Hiccup Horrendous Haddock III è ormai cresciuto e a 20 anni si appresta a diventare il capo del villaggio per volere di suo padre Stoick, ma Haddock non è convinto di questa scelta, vorrebbe seguire la propria strada, esplorare territori selvaggi insieme al suo fedele amico, Sdentato.
Una minaccia di un cacciatore di draghi lo condurrà in un viaggio dove non troverà solo se stesso, ma anche qualcuno che pensava di aver perso da tempo. Haddock adesso è cresciuto, così come i fan di Sdentato, e deve affrontare una sfida diversa, diventare adulto. Più scontato, ma non per questo meno d’effetto, il colpo di scena nel cammino dell’eroe, per un secondo capitolo che riprende le orme del primo, che aveva commosso e colpito soprattutto per aver mostrato quanto il diverso in realtà non sia dissimile da noi.
La maledizione del sequel inficia in parte l’originalità del racconto, ponendolo Dragon Trainer 2 un gradino al di sotto del predecessore. Ma stiamo sempre parlando di un prodotto della Dreamworks, e di un film che fa parte di quella categoria che ha il potere di ammaliarti e farti tornare bambino. Non importa infatti quanti anni tu abbia, i temi trattati sono universalmente condivisibili, e lo dimostrano gli occhi lucidi degli spettatori, i singhiozzi trattenuti e lo scroscio di applausi a fine proiezione.
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