In attesa del palmarès ufficiale della 71esima edizione, è andata in archivio oggi pomeriggio la sezione Un Certain Regard, seconda per importanza dopo il concorso ufficiale all’interno del prestigioso festival francese.
La giuria quest’anno era capitanata dall’attore Benicio Del Toro e ha assegnato il premio più importante, quello di miglior film, allo svedese Grans (Border) del regista iraniano Ali Abbasi, fiaba horror a tinte forti sulla diversità, con protagonista un troll affamato di vermi. Film spiazzante e anche respingente, che non ha lasciato indifferente né il pubblico del festival né, a ben vedere, la giuria, composta anche dalla regista e scrittrice palestinese Annemarie Jacir, dal regista russo Kantemir Balagov, dall’attrice francese Virginie Ledoyen e dalla direttrice esecutiva del Telluride Film Festival Julie Huntsinger.
Miglior regista è invece il cineasta ucraino Sergei Loznitsa per Donbass (era stato il film d’apertura), che affronta il tema delicato e spinoso della guerra in Ucraina con un’attenzione particolare ai nuovi media e alle distorsioni della realtà ad essi collegati. Il regista non era presente a Cannes, ma è stata letta sul palco una lettera da lui scritta in favore della libertà del cinema.
Miglior interpretazione va a Viktor Polster, giovanissimo ballerino protagonista di Girl di Lukas Dhont, alle prese con una trasformazione sessuale dolorosa e travagliata: il film, molto forte e d’impatta, è stata una delle sorprese dell’edizione di quest’anno e ne sentiremo sicuramente ancora parlare molto (intanto, lo abbiamo recensito qui).
Miglior sceneggiatura, infine, quella di Sofia, firmata da Meryem Benm’Barek, giovane regista marocchina.
Prima di assegnare i premi, Benicio Del Toro ha dichiarato: «Pensiamo che dei 2000 film visti dal festival in fase di selezione, i 18 che sono arrivati in concorso e che abbiamo visto in quest’edizione di Un Certain Regard, provenienti dall’Argentina alla Cina, siano tutti a loro mondo dei vincitori. Nel corso degli ultimi dieci giorni siamo stati enormemente sorpresi dall’alta qualità dei film presentati, ma alla fine i cinque film che ci hanno toccato di più sono i seguenti».
Niente da fare per l’unico film italiano in concorso, Euforia di Valeria Golino (qui trovate la nostra recensione, mentre qui le interviste a regista e cast al completo), tornato a casa a mani vuote. L’anno scorso l’Italia aveva trionfato con Fortunata, per il quale Jasmine Trinca si era laureata miglior attrice.
Ecco un riassunto di tutti i vincitori!
MIGLIOR FILM
Grans di Ali Abbasi
PREMIO DELLA GIURIA
The Dead and The Others di João Salaviza e Renée Nader Messora
MIGLIOR REGISTA
Sergei Loznitsa (Donbass)
MIGLIOR ATTORE
Viktor Polster (Girl)
MIGLIOR SCENEGGIATURA
Meryem Benm’Barek (Sofia)
Foto di copertina: Getty Images
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