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Cannes è un festival “per stupra*ori”? Arriva la dura replica del direttore Thierry Fremaux

Il critico francese ha affrontato di petto le polemiche sulla kermesse e sulla presenza di Johnny Depp

Cannes è un festival “per stupra*ori”? Arriva la dura replica del direttore Thierry Fremaux

Il critico francese ha affrontato di petto le polemiche sulla kermesse e sulla presenza di Johnny Depp

festival di cannes Thierry Fremaux

Il tappeto rosso sta per essere srotolato sulla Croisette e il Festival di Cannes 2023 è pronto a cominciare: dal 16 al 27 maggio la città francese diventerà di nuovo centro d’attenzione per il mondo del cinema, ma, oltre ai film in programma (da Jeanne du Barry all’ultimo Indiana Jones), a tenere banco sono come sempre alcune polemiche di contorno – affrontate di petto dal direttore artistico Thierry Fremaux.

Una su tutte e particolarmente “scomoda” è quella relativa alla presenza, nel corso degli anni, di alcune personalità accusate di violenza sessuale. I casi più eclatanti sono ovviamente quelli di Woody Allen e Roman Polanski, ma ora riguardano anche personalità come Gerard Depardieu e il presidente del National Film Board Dominique Boutonnat.

Ad alimentare la polemica è stata l’attrice di Ritratto della giovane in fiamme, Adele Haenel, che si è ritirata dalla recitazione per motivi politici, sostenendo inoltre che Cannes fosse «pronta a fare di tutto pur di difendere i suoi capoccia stupratori». Durante la conferenza stampa di apertura della 76° edizione, Fremaux ha parlato direttamente di quelle accuse definendole radicali e false:

Non lo pensava quando è venuta a Cannes, a meno che non soffrisse di una dissonanza pazzesca. Le persone sfruttano Cannes per parlare di certi temi ed è normale perché diamo loro una piattaforma. Ma se pensaste che è un festival per stupratori, non sareste qui ad ascoltarmi, non vi lamentereste che non riuscite a prendere i biglietti per le proiezioni. 

Le polemiche hanno riguardato anche la presenza di Johnny Depp, co-star del film d’apertura Jeanne du Barry della regista e attrice francese Maiwenn – a sua volta al centro di un piccolo scandalo per aver sputato in faccia al giornalista che ha riportato dei presunti stupri dell’ex marito Luc Besson. Il divo di Hollywood è pronto a ripartire dopo aver vinto la causa contro l’ex moglie Amber Heard, motivo per cui la sua presenza a Cannes non è vista come un problema da Fremaux:

Non so nulla dell’immagine di Johnny Depp negli Stati Uniti, ma per dirvi la verità in vita mia ho solo una regola: libertà di pensiero, di parola e di azione nei limiti della legalità. Se Depp fosse stato bandito dal recitare in un film o se il film stesso fosse stato bandito, non ne staremmo parlando. […] Questa polemica è arrivata solo una volta che il film è stato annunciato a Cannes, perché tutti sapevano che Johnny avesse fatto un film in Francia. Non so perché abbia scelto lui, dovete chiederlo a lei.

Fremaux ha fatto un commento anche sul processo che lo ha visto coinvolto, definendosi la persona al mondo con meno interesse a riguardo. Il sipario si sta aprendo sulla nuova edizione della kermesse, ma ancora una volta, più che sul grande schermo, il vero dramma sembra camminare assieme ad attori, attrici e cineasti lungo il tappeto rosso.

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Foto: Stephane Cardinale – Corbis/Corbis via Getty Images

Fonte: Variety

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