Quentin Tarantino sbarca sulla Croisette ed è subito delirio. Il regista ha accolto la richiesta dei due direttori del Festival di Cannes Gilles Jacob e Thierry Frémaux di tenere la cosidetta “leçon de cinéma”, che da anni impreziosisce il Festival con ospiti illustri. L’anno scorso è stata la volta di Scorsese, che Tarantino ha citato come maestro subliminale del suo cinema. Tra i punti di riferimento imprescindibili ha invece ricordato Brian De Palma («la mia rockstar»), Howard Hawks e Sergio Leone. Look total black con tanto di giacca di pelle e ciuffo ribelle, Tarantino ha incantato la platea per due ore con la sua caratteristica parlata a mitraglia, lo slang giovanile farcito di parolacce e molte battute. Agli aspiranti registi ha consigliato di non seguire le scuole di cinema per filmmaker, ma di seguire corsi da attori, l’;attività che meglio introduce al lavoro sul set. Commentando le clip dei suoi capolavori, dalle Iene a Grindhouse – A prova di morte, passando per Pulp Fiction e Jackie Brown, ha sottolineato l’importanza dei dialoghi e dell’azione nei suoi film. La bravura nello scrivere i dialoghi è nata dall’;abitudine di riscrivere i monologhi dei suoi film preferiti quando frequentava la scuola per attori. Tarantino ha infine spiegato che la sua carriera si potrebbe dividere in due fasi: quella dei “movies” (Pulp Fiction, Le iene, Jackie Brown) e quella dei “movie movies”, ovvero dei film che i protagonisti dei suoi film vedrebbero.
Ma.To.
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