Cars 2: John Lasseter torna al posto di guida
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Cars 2: John Lasseter torna al posto di guida

Il regista del film si sbottona e tra qualche aneddoto di produzione racconta cosa e chi lo ha ispirato a creare Cars 2

Cars 2: John Lasseter torna al posto di guida

Il regista del film si sbottona e tra qualche aneddoto di produzione racconta cosa e chi lo ha ispirato a creare Cars 2

Pubblichiamo gli estratti del Pressbook ufficiale del film:

Dopo aver ultimato “Cars”, John Lasseter voleva raccontare un’altra storia con questi personaggi che sia lui sia il pubblico hanno conosciuto e amato. E l’idea di “Cars 2” ha preso forma molto tempo prima che iniziasse la produzione del nuovo film.

“Nel corso di ‘Cars’”, dice Lasseter, “volevamo sviluppare una scena in cui Saetta McQueen esce per la prima volta con Sally la Porsche e la porta in un cinema drive-in, che è l’ambiente perfetto per due automobili al primo appuntamento. In quella occasione ci siamo chiesti: ‘Che film vanno a vedere?’ Io adoro i film di spionaggio e ho pensato che sarebbe stato divertente ambientare una storia di questo genere nel mondo delle automobili. Allora abbiamo inventato un personaggio di nome Finn McMissile che doveva essere il protagonista di questo piccolo film all’interno di ‘Cars’.

Continua Lasseter. “Da piccolo ero un grande fan della serie TV ‘The Man from U.N.C.L.E.’ e ho trasmesso il mio amore per lo spionaggio anche ai miei cinque figli. Abbiamo visto insieme la serie di ‘Bourne Identity’ centinaia di volte. E anche quando abbiamo deciso di cambiare quella scena, infatti Saetta e Sally, al primo appuntamento, corrono insieme all’aria aperta, non ho mai dimenticato l’idea di Finn McMissile e del film di spionaggio, perché, secondo me, aveva grandi potenzialità”.

Nel 2006, durante il tour pubblicitario di ‘Cars’, in cui i filmmakers hanno girato il mondo, Lasseter si è reso conto che i vari ambienti internazionali avrebbero fornito un background perfetto per raccontare una nuova avventura in cui i personaggi di “Cars” restano coinvolti in una grande storia di spionaggio globale.

“E’ stato davvero eccitante portare Cricchetto in giro per il mondo e collocarlo nelle situazioni più tipiche di ogni paese che visita”, racconta Lasseter. “E’ così che si è accesa la scintilla di una seconda storia. Pensavo ai personaggi di ‘Cars’ e non facevo altro che ridere fra me e me, immaginando cosa avrebbe fatto Cricchetto fuori da Radiator Springs. Come si sarebbe trovato a guidare sull’altro lato della strada, in Inghilterra? E come se la sarebbe cavata sulle strade di Tokyo in cui non vi sono segnali in inglese ma solo ideogrammi incomprensibili agli occidentali? Per non parlare dell’Italia, in cui i segnali stradali fungono solo da suggerimenti e spesso passano totalmente inosservati!”

Ma, al di là della possibilità di esplorare paesi diversi, nonché  il mondo delle gare e dello spionaggio internazionale, Lasseter era affascinato dall’umorismo e dal calore che i suoi amati personaggi avrebbero generato in una storia del genere.

“L’umorismo di ‘Cars 2’ è strettamente legato alla personalità dei personaggi”, dice il regista, “e dalle loro reazioni quando si trovano a contatto con situazioni diverse dal solito. Tuttavia, il nucleo emotivo del film riguarda l’amicizia fra Saetta McQueen e Cricchetto, che viene messa alla prova in modo alquanto interessante. In questa storia emerge la forza della loro amicizia. Ciò che appare inossidabile in un luogo, può cambiare altrove. In circostanze diverse e in ambienti diversi un’amicizia scopre la sua profondità e sincerità”.

Lasseter ha una particolare predilezione per Cricchetto. “Cricchetto è un personaggio speciale, è totalmente onesto, non ha filtri, e dice esattamente quello che pensa”, spiega il regista. “E’ adorabile. E quando un personaggio così innocente si rende conto che la gente non ride insieme a lui, come ha sempre pensato, bensì ride di lui, è struggente assistere al modo in cui acquista immediatamente consapevolezza e inizia a comprendere la verità sul proprio conto o perlomeno, ciò che lui ritiene sia la verità. E’ davvero toccante perché nel corso di questo suo viaggio, che diventa anche interiore, alla fine la sua amicizia con Saetta McQueen si cementa ancora di più. I due amici si rendono conto che se c’è qualcuno che deve cambiare, quello non è Cricchetto bensì il mondo”.

Afferma il co-regista Brad Lewis, “John è sempre una grande fonte di ispirazione. Ha una immaginazione vivida e secondo me nel suo cervello coesistono tanti mondo diversi. Nel caso di ‘Cars 2’, i personaggi sono speciali per John. Abbiamo un grande passato insieme e una bellissima amicizia. E’ stato fantastico poter lavorare al suo fianco”.

La produttrice Denise Ream afferma che lavorare con Lasseter è stato come un sogno che si avvera, e non solo per lei: “Dopo il primo ‘Cars’, la Pixar è cresciuta in modo consistente, perciò molti nuovi artisti non avevano ancora avuto l’occasione di lavorare con lui. E’ stato davvero meraviglioso avere l’opportunità di vedere John dirigere gli artisti e gli animatori e collaborare con tutti i vari dipartimenti. E’ un regista molto preciso, sa quel che vuole ed è guidato da una grande passione. Inoltre è uno straordinario narratore. Aveva in mente questo film e abbiamo assistito con ammirazione al modo in cui ha portato la sua visione sullo schermo. E’ stata un’impresa non facile ma lui l’ha resa piacevole per tutti noi”.

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