Anche gli industriali del cinema contestano annunci e prese di posizione di organi istituzionali in merito al 3D. Come già gli esercenti Anec e Anem, l’Anica – sigla che riunisce produttori, distributori e industrie tecniche del cinema in Italia – ha espresso infatti preoccupazione nei confronti degli annunciati provvedimenti restrittivi da parte del Consiglio Superiore della Sanità e del Ministero della Salute riguardo l’uso degli occhiali speciali usati nei cinema per i film tridimensionali, in sintonia proprio con le posizioni espresse dagli esercenti. «Chiediamo una fase di discussione aperta e obiettiva» ha dichiarato il presidente Anica Paolo Ferrari, «un “supplemento d’inchiesta” che, prima di prendere decisioni definitive, valuti tutti gli elementi in questione e trovi le soluzioni migliori per gli imprenditori, ma soprattutto per il pubblico, che ha mostrato di gradire molto la nuova tecnologia e si è per questo riavvicinato al cinema. Da parte nostra – ha concluso Ferrari – faremo di tutto per dialogare con gli esercenti e trovare con loro le migliori risposte ai quesiti sollevati dal Consiglio Superiore di Sanità».
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