C’è ancora domani, il film di Paola Cortellesi che ha superato i 27 milioni di euro di incasso al botteghino, è stato incoronato anche dal New York Times: la prestigiosa e autorevole testata ha dedicato un articolo al successo dell’opera prima dell’attrice.
Il New York Times, nella fattispecie, scrive: «C’è ancora domani, che riesce ad essere allo stesso tempo straziante e edificante, è arrivato in un momento in cui la violenza domestica, il femminicidio e i diritti delle donne hanno dominato il dibattito pubblico nei giorni dell’omicidio di Giulia Cecchettin, anche se la vicenda è ambientata nel 1946, in una Roma ancora alle prese con la povertà e le conseguenze della Seconda guerra mondiale». L’articolo in questione è intitolato: «Il film di un’amata comica sugli abusi domestici attira gli italiani in massa».
«Certamente sono sorpresa, è un buon film, sono soddisfatta del mio lavoro – ha spiegato l’attrice e regista nell’intervista che accompagna l’articolo, chiarendo come lei stessa crede di aver toccato “un nervo scoperto” nel paese -. Ho voluto realizzare un film contemporaneo ambientato nel passato, perché penso che purtroppo molte cose siano rimaste le stesse. Naturalmente ci sono stati dei progressi, sono cambiati i diritti, sono cambiate le leggi, ma non del tutto, non nella mentalità».
Chiara Tognolotti, docente di Storia del cinema italiano all’università di Pisa, fa presente nell’articolo come il film si inscriva nel filone di quei film italiani che portano in scena «donne che cercano di cambiare la loro esistenza, di ribaltare la tipica sceneggiatura alla quale una donna dovrebbe attenersi».
Secondo l’esperta, il film di Cortellesi fa luce sulla tensione tra la «struttura patriarcale su cui si basa la società italiana» e il bisogno di sottolineare l’importanza del ruolo sociale delle donne. Un’importanza che «di fatto già esiste», spiega Tognolotti, ma non sempre viene riconosciuta.
All’8 dicembre 2023 il film ha staccato 4.210.665 biglietti, incassando 28.745.905 euro, che ne fa il secondo film più visto e secondo maggior incasso dell’anno dietro a Barbie di Greta Gerwig; il film più visto e di maggior incasso della stagione, il secondo più alto incasso per un film italiano degli ultimi tre anni dopo Tolo Tolo di Checco Zalone ed il 17º film col maggiore incasso in Italia di sempre.
La sinossi ufficiale del film recita:
Delia è la moglie di Ivano, la madre di tre figli. Moglie, madre. Questi sono i ruoli che la definiscono e questo le basta. Siamo nella seconda metà degli anni 40 e questa famiglia qualunque vive in una Roma divisa tra la spinta positiva della liberazione e le miserie della guerra da poco alle spalle.
Ivano è capo supremo e padrone della famiglia, lavora duro per portare i pochi soldi a casa e non perde occasione di sottolinearlo, a volte con toni sprezzanti, altre, direttamente con la cinghia.
Ha rispetto solo per quella canaglia di suo padre, il Sor Ottorino, un vecchio livoroso e dispotico di cui Delia è a tutti gli effetti la badante. L’unico sollievo di Delia è l’amica Marisa, con cui condivide momenti di leggerezza e qualche intima confidenza.
È primavera e tutta la famiglia è in fermento per l’imminente fidanzamento dell’amata primogenita Marcella, che, dal canto suo, spera solo di sposarsi in fretta con un bravo ragazzo di ceto borghese, Giulio, e liberarsi finalmente di quella famiglia imbarazzante.
Anche Delia non chiede altro, accetta la vita che le è toccata e un buon matrimonio per la figlia è tutto ciò a cui aspiri. L’arrivo di una lettera misteriosa però, le accenderà il coraggio per rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei.
Foto: Wildside, Vision Distribution
Fonte: New York Times
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