C’è ancora domani, opera prima di Paola Cortellesi, ha vinto tre premi alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma: il premio del pubblico, il premio speciale della giuria e la menzione speciale alla miglior opera prima.
L’attrice, passata per l’occasione dietro la macchina da presa, ha così commentato i riconoscimenti ricevuti:
“Voglio subito ringraziare la direttrice Paola Malanga e il presidente Gianluca Farinelli per avermi voluta alla Festa del Cinema di Roma.
Ho avuto l’onore di aprire la festa del cinema della mia città. Andava già bene così.
Sono molto felice di ricevere stasera questi riconoscimenti.
Ringrazio la giuria e il pubblico che hanno voluto assegnarmi questi premi. Sono felice che giuria e pubblico si tendano la mano e che l’occasione di questo loro incontro sia proprio il mio film.
Ringrazio Mario Gianani, Wildside, Fremantle, Vision Distribution e SKY per aver creduto in questo progetto e avermi consentito di realizzarlo.
Grazie a Valerio, Emanuela, Romana, Giorgio, Vinicio, Francesco e a tutti i membri del grandioso cast di questo film.
Ringrazio i miei inseparabili compagni di viaggio Giulia e Furio, la troupe, la squadra meravigliosa che ho avuto prima, durante e dopo le riprese, che ha lavorato con impegno, forza, cura e gentilezza.
Ringrazio la mia famiglia: quella da cui provengo e quella che ho costruito giorno dopo giorno insieme a Riccardo.
Il grazie più grande è per Lauretta che, senza saperlo, guida ogni mio passo.”
La sinossi ufficiale del film recita:
C’è ancora domani, film diretto da Paola Cortellesi e sua opera prima, è ambientato nella seconda metà degli anni ’40 a Roma e racconta la storia di Delia (Paola Cortellesi), sposata con Ivano (Valerio Mastandrea), da cui ha avuto tre figli. La donna riveste esclusivamente i ruoli di moglie e madre e tanto basta per definirla.
La Capitale è divisa in due: da una parte c’è la spinta positiva, data dalla Liberazione; dall’altra, invece, la miseria che la guerra si è lasciata alle spalle. Ivano è il capofamiglia, nonché capo supremo e padrone, che lavora duramente per portare qualche soldo a casa. Non perde mai l’occasione per sottolineare la cosa, talvolta con un tono sprezzante e altre volte affermandolo direttamente tramite l’uso della cinghia. L’unica persona per cui nutre rispetto è quella canaglia di suo padre, noto come il Sor Ottorino (Giorgio Colangeli), un anziano rancoroso e spesso tirannico, di cui Delia si occupa come se fosse la sua badante. L’unica in grado di recare sollievo alla donna è l’amica Marisa (Emanuela Fanelli), con la quale si lascia andare a qualche momento di leggerezza e di confidenze intime.
Con l’arrivo della primavera l’intera famiglia è in fermento per il prossimo fidanzamento della primogenita, Marcella (Romana Maggiora Vergano). La giovane spera di convolare a nozze con un bravo ragazzo, proveniente dal ceto borghese, Giulio (Francesco Centorame), liberandosi così dal peso della sua famiglia imbarazzante. Anche Delia ripone le stesse speranza di sua figlia, nonostante abbia accettato per sé la vita che le è toccata, aspira a un matrimonio con un buon partito per sua figlia. Quando le giunge, però, una misteriosa lettera, un forte coraggio nascerà nella donna madre e moglie, determinata a rovesciare quei piani fino ad allora prestabiliti e poter finalmente immaginare un futuro migliore, non soltanto per sé stessa.
Foto: Wildside, Vision Distribution
Fonte: Fondazione Cinema per Roma
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