Il film C’è ancora domani, esordio alla regia di Paola Cortellesi, non è solo un racconto potente sulla condizione femminile nel secondo dopoguerra, ma contiene anche un dettaglio speciale che molti spettatori potrebbero aver perso. Tra scene intense e dialoghi memorabili, si cela una dedica intima e significativa, capace di aggiungere ulteriore profondità al messaggio del film.
Alla fine dei titoli di coda, leggiamo su schermo nero: “A Lauretta”. Si tratta di un tributo alla figlia Laura, nata nel 2013 dal matrimonio con il regista Riccardo Milani. La scelta di utilizzare il diminutivo affettuoso racchiude l’amore e le speranze di una madre verso una figlia che crescerà in un mondo diverso, si spera migliore, grazie agli insegnamenti e al coraggio delle generazioni precedenti.
La dedica non è solo un gesto privato, ma un messaggio universale che rispecchia il cuore del film. C’è ancora domani celebra la forza delle donne comuni, quelle che con piccoli gesti straordinari hanno contribuito al progresso sociale. La protagonista Delia, interpretata dalla stessa Cortellesi, incarna questa idea: una donna semplice, madre e moglie, che affronta le difficoltà quotidiane nella Roma del 1946, in un periodo di ricostruzione e speranza dopo la guerra. La sua storia diventa il simbolo di un cambiamento possibile, fatto di coraggio, solidarietà e resistenza silenziosa.
C’è ancora domani non si limita a raccontare una storia, ma invita a riflettere su quanto il coraggio quotidiano delle persone comuni possa fare la differenza. La dedica a “Lauretta” diventa così un augurio per il futuro, un richiamo a continuare a lottare per un domani migliore, proprio come suggerisce il titolo.
L’acclamato film, scritto, diretto e interpretato da Paola Cortellesi, continua inoltre a fare incetta di premi anche a più di un anno di distanza dal suo debutto sui grandi schermi italiani. Il film, presentato in apertura alla Festa del Cinema di Roma 2023, si è infatti aggiudicato per il secondo anno consecutivo il prestigioso Biglietto d’Oro, premio riservato ai film che hanno registrato il maggior numero di presenze in sala. Vale inoltre la pena notare come, per la prima volta nella storia del riconoscimento, questo viene assegnato allo stesso film per due edizioni di fila.
Se non avete ancora visto C’è ancora domani o volete recuperarlo, vi ricordiamo che il film è disponibile per lo streaming su Netflix.
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