Una delle critiche più ricorrenti rivolte a George R.R. Martin – esclusi naturalmente i ritardi e le false promesse riguardo la pubblicazione dei suoi nuovi romanzi – riguardano la violenza e gli abusi (soprattutto di natura sessuale) subiti dai personaggi femminili ne Il Trono di Spade. L’autore dei bestseller che hanno ispirato la serie HBO Game of Thrones, e il nuovo spin-off House of the Dragons, si è trovato più volte al centro della polemica, ma non è rimasto mai in silenzio. In una lunga intervista con il celebre magazine Time, ha infatti respinto le accuse e approfondito il suo punto di vista su questa spinosa questione.
Per comprendere la portata della polemica, bisogna ricordare che c’è stata perfino una Senatrice degli Stati Uniti d’America, Claire McCaskill, pronta ad esporsi pubblicamente, twittando su X di non voler mai più vedere Il Trono di Spade e invitando tutti gli spettatori a boicottare lo show. L’annuncio arrivava fatalmente dopo uno degli episodi più drammatici dell’intera serie: quello incentrato sulla prima notte di nozze di Sansa Stark (Sophie Turner), nella sesta stagione. E se la giovane è oggetto della crudele violenza del neo sposo Ramsay Bolton (Iwan Rheon), sotto gli occhi di Theon Greyjoy (Alfie Allen), molti spettatori hanno criticato aspramente il fatto che venga mostrato più il dolore dell’amico che non quello della vittima.
«Tengo in considerazione le critiche ma non le ritengo vere né giuste – ha dichiarato George R.R. Martin riguardo la rappresentazione della violenza sulle donne ne Il Trono di Spade -. So che tutti hanno diritto alla propria opinione ma… Io scrivo delle storie di guerra. La Guerra delle Due Rose [combattuta in Inghilterra tra il 1455 e il 1485 N.D.R.] o la Guerra dei Cent’anni [combattuta tra Francia e Inghilterra dal 1337 al 1453 N.D.R.]. Queste sono le mie ispirazioni e c’é sempre la parola guerra nel loro nome. Quando leggo i libri di storia, lo stupro è sempre parte di queste guerre. Non c’è mai stata una guerra che non includesse la violenza sulle donne, e sto parlando anche di quelle che si combattono ai giorni nostri. Credo sarebbe tremendamente disonesto scrivere di guerra e lasciare fuori questo aspetto.»
Bisogna inoltre notare che la violenza sessuale subita da Sansa Stark nel corso della sua prima notte di nozze non è presente nei libri di George R.R, Martin, e lo stesso dicasi per la prima notte di nozze di Daenerys Targaryen (Emilia Clarke) e Kal Drogo (Jason Momoa) nella prima stagione, altra scena oggetto delle medesime critiche. La stessa Emilia Clarke si è dichiarata peraltro estremamente a disagio a girare quella sequenza. In proposito, lo scrittore ha rivelato che nell’episodio pilota, quando la Madre dei Draghi era interpretata da un’attrice differente, Tamzin Merchant, la scena era più fedele a quella descritta nei romanzi, rinviando agli showrunner David Benioff e D.B. Weiss la spiegazione della loro scelta. Ma secondo loro, mostrare Daenerys perfettamente a suo agio dopo il matrimonio imposto con uno sconosciuto che la terrorizza non avrebbe avuto alcun senso.
C’è da sottolineare, per concludere, che la violenza subita dalle donne ne Il Trono di Spade non le vede mai come vittime passive, ma sia Sansa Stark che Daenerys Targaryen reagiscono a quanto loro accaduto e diventano Regine sempre più forti e consapevoli. Lo stesso dicasi per House of the Dragons, serie incentrata interamente sull’idea che Rhaneyra Targaryen (Emma D’arcy) sia pronta a tutto per rompere la tradizione e imporsi come prima Regina donna in un mondo da sempre dominato da soli uomini.
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