Durante un’intervista con Vanity Fair, Seth Rogen e il produttore Evan Goldberg hanno parlato del dibattito interno che c’è stato durante la produzione di The Interview sul fatto di nominare o meno la Corea del Nord nel film.
Nonostante la Presidentessa della Sony Pictures, Amy Pascal, e l’AD Michael Lynton appoggiassero pienamente il progetto di Rogen e Goldberg, questi ultimi presero la sceneggiatura del film – a quel tempo intitolato “Kill Kim Jong-un“- per avere un parere esterno da altri attori comici quali Jonah Hill e Sacha Baron Cohen. La questione era se nominare o meno il dittatore nel film, e la risposta fu – quasi all’unanimità – che nominarlo avrebbe reso il film “più divertente e decisamente più interessante“. «Sarebbe come dire “non prendere in giro Hitler perché questo farà inca**are Hitler”. Perché il potere di Hitler viene appunto da persone troppo spaventate da Hitler per impedire a Hitler di essere così Hitler. Invece il nostro film doveva effettivamente affrontare qualcosa di attuale».
I due hanno anche parlato della loro sorpresa quando la Sony ha cancellato la release di Natale del film dopo le minacce degli hacker: «Per un momento sembrava possibile che il nostro film stesse per cessare di esistere. Sembrava una decisione avventata dettata dalla paura. È stata davvero una delusione sapere che la prima reazione sia stata quella di fare il gioco dei criminali. Allora abbiamo pensato che fosse importante renderlo disponibile in qualsiasi sala desiderasse proiettarlo. Anche se poi alla fine nessuno lo ha voluto, abbiamo ritenuto che fosse un’importante dichiarazione a favore della libertà di espressione».
Infine, Rogen e Goldberg hanno descritto la disapprovazione pubblica del Presidente Obama come “surreale ed emozionante“, aggiungendo che “ha dato la spinta finale a Sony per rilasciare il film“.
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Fonte: Variety
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