Non è la prima volta che il cinema finisce dietro le sbarre per girare un film nel carcere e non sul carcere. E non è la prima volta che chiede ai detenuti di recitare se stessi e nel frattempo di mettere in scena uno spettacolo teatrale. Tre anni fa sono stati il regista Davide Ferrario e Kasia Smutniak a fare irruzione nel carcere di Torino per Tutta colpa di Giuda. Adesso è la volta dei fratelli Taviani che, dopo aver assistito a una rappresentazione della Divina Commedia da parte degli ospiti del carcere di Rebibbia, hanno proposto al loro regista interno di mettere in scena il Giulio Cesare di Shakespeare. Cesare deve morire è un film documentario realizzato con la collaborazione dei carcerati, girato nelle loro celle, nei cunicoli per l’ora d’aria, nei bracci della Sezione e infine sul loro palcoscenico. Un film che non vuole misurare il loro talento, ma attraverso l’analisi dell’opera shakespeariana, filtrarne l’umanità e riflettere sul potere dell’arte. Un’opera complessa che ha già ottenuto un importante riconoscimento: la selezione al Festival di Berlino.
dal 2 marzo
(Italia 2012)
Regia: Paolo e Vittorio Taviani
Interpreti: Cosimo Rega, Salvatore Striano, Giovanni Arcuri
Trama: I detenuti del carcere di Rebibbia mettono in scena il Giulio Cesare di Shakespeare, tra ansie, speranze e gioco.
Genere: drammatico
Durata: 76′
Da vedere perché: per scoprire che nelle carceri prima ancora che i criminali sono rinchiusi gli uomini.
La scheda del film è pubblicata su Best Movie di marzo a pag. 98
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