Dopo la straordinaria affermazione di Oppenheimer alla notte degli Oscar, Christopher Nolan si racconta per la prima volta a cuore aperto in un saggio a lui dedicato. The Nolan Variations: The Movies, Mysteries, and Marvels of Christopher Nolan di Tom Shone rappresenta il primo approfondito ritratto dal cineasta, pronto a parlare apertamente della propria vita, la propria idea di cinema e la propria carriera, partendo dagli esordi. E proprio tra le pagine di questo nuovo saggio troviamo l’idea di Nolan riguardo i sequel. Notoriamente, il regista non ama ripetersi, eppure, nella sua filmografia esiste una vistosa eccezione: quella della Trilogia del Cavaliere Oscuro.
«Di base, non esistono buoni terzi sequel. A parte forse Rocky III» ha raccontato Nolan. Poi ha aggiunto: «Ma sono molto difficili. Il mio istinto mi suggerisce sempre di cambiare genere. Così [per quanto riguardo la Trilogia del Cavaliere Oscuro] il primo film è una origin story. Il secondo è un crime, un poliziesco in stile Heat – La Sfida, e per il terzo avevamo bisogno di qualcosa che fosse davvero più grandioso, che esplodesse ancora più forte, perché non è possibile tornare indietro. Il pubblico non ti da alcuna altra possibilità, non puoi tornare indietro e ripetere quanto hai già fatto. Così abbiamo deciso di cambiare il genere. Prima abbiamo esplorato l’epica storica, poi il disaster movie, e infine abbiamo fatto incontrare L’inferno di cristallo con Il Dottor Zivago» riporta testualmente il saggio di Tom Shone la fanpage su X Christopher Nolan Art & Updates.
Foto: Mike Coppola/Getty Images
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