Chronicle
telegram

Chronicle

Tre amici un po' sfigati, un rave party diverso dal solito, un misterioso buco nel terreno da cui si sprigiona una luce intensa: risultato finale, tre supereroi senza alcuna voglia di combattere il crimine e un caso cinematografico sorprendente, che ridefinisce in un colpo solo i concetti di "found footage" e di "supereroe"...

Chronicle

Tre amici un po' sfigati, un rave party diverso dal solito, un misterioso buco nel terreno da cui si sprigiona una luce intensa: risultato finale, tre supereroi senza alcuna voglia di combattere il crimine e un caso cinematografico sorprendente, che ridefinisce in un colpo solo i concetti di "found footage" e di "supereroe"...

Di film sui supereroi è pieno il cinema, soprattutto negli ultimi anni in cui anche i più improbabili sottoprodotti della cultura fumettistica (non ce ne voglia Lanterna Verde…) stanno trovando spazio su schermo. Anche i film sui supereroi senza poteri, gradita novità che ci ha regalato perle come Kick-Ass e Super, stanno ormai diventando la norma, rischiando di perdere il loro spirito dissacrante. Eppure Chronicle è stato accolto alla grande negli Stati Uniti: a fronte di soli 15 milioni di budget (nei quali vanno incluse le spese per l’incredibile campagna promozionale), ne ha incassati più di 20 nel primo weekend, e ha già infranto la barriera dei 100. I motivi di questo successo? Sono tanti, e sono tutti validi. Innanzitutto, è un film di supereroi con superpoteri, ma senza la voglia di sfruttarli per fare del bene. Se state pensando alla strepitosa serie tv inglese Misfits siete sulla strada giusta: anche qui sotto i riflettori c’è un gruppo di adolescenti disfunzionali – Andrew, Matt e Steve, che hanno i volti poco noti di Dane DeHaan, Alex Russell e Michael B. Jordan –, che si ritrovano senza volerlo in possesso di poteri speciali. Niente di complesso: i tre sono “solo” in grado di spostare gli oggetti con il pensiero. Peccato che nessuno di loro voglia infilarsi una tutina per combattere il crimine: meglio dedicarsi ad attività più mondane come il rimorchio di ragazze e le vendette sui bulli; almeno finché la situazione non sfugge loro di mano. Poi, Chronicle è un found footage, e si sa che questa espressione ha un effetto magico sul pubblico, come hanno dimostrato di recente Paranormal Activity 3 e L’altra faccia del diavolo. Poca regia, tanta camera a mano, riprese grezze e realistiche (ma che non rinunciano alle finezze stilistiche): quasi un atto di umiltà del regista, che si chiama Josh Trank, ha 28 anni ed è amico fraterno dell’altra mente dietro al film, ovvero Max Landis (il figlio di Mr. Blues Brothers John Landis). Infine, il film non nasconde la sua natura di teen movie: Chronicle è brillante, sarcastico, carico di umorismo tagliente e di emotività sincera e un po’ naif. Insomma, un mix vincente di tutto quello che funziona al box office negli ultimi anni. Spider-Man e Batman stiano attenti: non li batterà in quanto a incassi, ma nel cuore del pubblico la palma di “superhero movie dell’anno” se la sta aggiudicando, almeno per ora, il più improbabile dei contendenti.

dal 9 maggio

(Id., Usa 2012)

Regia: Josh Trank
Interpreti: Dane DeHaan, Alex Russell, Michael B. Jordan
Trama: Tre adolescenti “normali” scoprono, durante un rave party, una misteriosa fonte di potere, che li trasforma in supereroi in grado di spostare gli oggetti con il pensiero. Ma la lotta al crimine è l’ultimo dei loro pensieri, visto che i tre preferiscono divertirsi alle spalle degli altri.
Genere: sci-fi
Durata: 83’

DA VEDERE PERCHÉ: è la visione più originale del genere supereroistico degli ultimi anni.

La scheda è pubblicata su Best Movie di maggio a pag. 90

© RIPRODUZIONE RISERVATA