Le Giornate Professionali sono l’appuntamento semestrale durante il quale le distribuzioni cinematografiche italiane presentano agli esercenti – cioè ai proprietari di sale e multiplex – i film che potranno mostrare nei sei mesi successivi. In particolare, ogni distribuzione presenta il suo “listino” di titoli.
Le Giornate Professionali vanno in scena a inizio luglio a Riccione e a inizio dicembre a Sorrento.
C’è, nell’idea di praticare generi costosi come lo sci-fi o il fantasy, un’ambizione e un rischio. L’ambizione di competere con tutti, su tutto, e il rischio di assomigliare alla serie B di un altro campionato, sottoprodotto di un immaginario globalizzato. Questa ambizione e questo rischio Gabriele Salvatores li sposa almeno dai tempi di Nirvana con alterni risultati, e di nuovo ora, con un progetto di reinvenzione del genere supereroistico che la 01 Distribution, che per il resto ha un listino intasato di commedie popolari, ha scelto di eleggere addirittura a film di Natale (il film uscirà l’11 dicembre, ed è tra le uscite più attese dell’autunno).
Il ragazzo invisibile, prodotto da Indigo (la stessa dei film di Sorrentino) e Rai, inizia raccontando le giornate di Michele (Ludovico Girardello, scelto tra oltre 600 coetanei), adolescente un po’ sfigato, vittima dei bulli di classe e innamorato senza speranze della ragazza più carina della scuola. La vita sociale di Michele svolta quando scopre per caso di avere il dono di rendersi invisibile e comincia ad utilizzarlo per vendicarsi dei suoi aguzzini, spiare le compagne negli spogliatoi e cambiare di nascosto i propri voti. Ma l’incipit alla Spider-Man è solo l’inizio e la dimensione da superhero movie si chiarisce quando si scoprono le origini dei protagonista, figlio delle radiazioni e di due “Speciali”, mutanti di origine russa dai differenti poteri, raccolti/imprigionati in una squadra paramilitare chiamata la Divisione. C’è qualcuno sulle tracce di Michele, e la sua salvezza passerà per la scoperta del proprio passato e la consapevolezza delle proprie responsabilità.
Il film, ambientato in gran parte a Trieste, è quindi una specie di incrocio tra L’uomo ragno e gli X-Men, ma con un look europeo (i flashback sulle origini di Michele sembrano quasi un estratto di Educazione Siberiana), tempi dilatati e il desiderio di accentuare l’impronta del racconto di formazione al di là di quanto consentono gli standard americani. Durante la presentazione Salvatores, per descriverne il tono e il target, ha scomodato addirittura E.T.: «È un film che racconta una storia con contenuti magici ma legata alla realtà, con uno sviluppo appassionante, che ti tiene sulla corda dall’inizio alla fine. È quello che avrei sempre voluto fare». Stuzzicato sul confronto con i modelli americani e sugli eroi con cui è cresciuto, ha risposto: «La mia più grande passione è sempre stata Corto Maltese, e prima di lui Mandrake e Flash Gordon. Quando gli americani girano questo genere di film a volte si preoccupano più del costume che di quello che c’è dentro. Io ho amato il primo Spider-Man e l’ultimo Capitan America, ma Il ragazzo invisibile è comunque una cosa diversa: non un supereroe contro altri supereroi, ma la storia di un ragazzo che affronta il passaggio all’età adulta».
La dimensione (teoricamente) internazionale del prodotto è anche nella sua crossmedialità, programmata a tavolino. Assieme al film usciranno per Panini Comics tre albi a fumetti, contenenti un prequel e un sequel potenziali, e un romanzo edito da Salani. Oltre a un contest, già in essere, che premierà un musicista indipendente sotto i 25 anni e privo di etichetta facendogli realizzare la canzone ufficiale del film.
Costato intorno agli 8 milioni di euro, il film affronta la sfida di ripagarsi e diventare magari commercialmente proficuo tra box office italiano e vendite estere. Affronta un percorso poco battuto dalle nostre parti, con buona volontà ma punti di riferimento vaghi. In ogni caso, è una bella scommessa.