Dopo l’annuncio della crisi di Cinecittà Luce, a rischio chiusura, si sono susseguiti appelli da parte di artisti e uomini politici in favore di un intervento che scongiuri la fine del gruppo cinematografico pubblico (già nella giornata di ieri l’associazione 100Autori aveva lanciato una proposta al Governo). Tra queste voci anche quelle di Roberto Benigni e Nicoletta Braschi: «Là dentro c’è tutta la nostra memoria, tutti in nostri sogni fabbricati per uomini svegli. Un archivio immenso. La nostra storia. Ma come si fa chiudere la Storia?». Il regista Saverio Costanzo afferma: «Gli esordi, senza l’aiuto di un ente pubblico, è impossibile farli, ed io non avrei realizzato il mio primo film se non avessi avuto il sostegno da parte di Cinecittà Luce. Questo senza dimenticare l’importanza dell’Archivio, che è noto a tutti». Per il produttore Angelo Barbagallo la notizia della possibile chiusura dell’ente «è l’ennesima drammatica notizia di questo periodo che segna un disinteresse totale da parte del Governo nei confronti del nostro settore. Cinecittà è un patrimonio non del cinema italiano ma dell’Italia. Svolge delle attività fondamentali e indispensabili oltre che nella conservazione del patrimonio cinematografico, nella distribuzione di opere prime e seconde e nella promozione del cinema italiano all’estero, attività indispensabile per la sopravvivenza e il rinnovamento del nostro cinema e che in questo momento solo il Luce è in grado di svolgere». Ma a difesa di Cinecittà Luce sono intervenuti anche politici di opposti schieramenti: per Walter Veltroni (Pd) «sarebbe davvero un amaro paradosso se proprio mentre l’Italia festeggia il centocinquantesimo della sua nascita dovessimo assistere alla chiusura del più antico e prestigioso polo dell’industria della cultura e dello spettacolo rappresentato da Cinecittà Luce. Eppure i tagli e una politica miope e punitiva della destra al governo rischiano di condurre a questo esito». «Bisogna raccogliere senz’altro il grido d’allarme che arriva da Cinecittà e dall’Istituto Luce. Bastano poche risorse per dare continuità ad istituzioni culturali fondamentali nella vita della Nazione. Un bacino importante per la memoria storica dell’Italia e per il sostegno alle nostre attività culturali», ha dichiarato Maurizio Gasparri (Pdl). Lorenzo Cesa (Udc) sostiene che «anche noi, come tanti addetti ai lavori, siamo preoccupati per la pesante mole di tagli che dovrà affrontare Cinecittà Luce. Un conto è la doverosa razionalizzazione delle risorse e la lotta agli sprechi, un altro è mettere a rischio la stessa sopravvivenza di uno storico riferimento cinematografico e culturale come Cinecittà e di un’inestimabile memoria audiovisiva come l’Istituto Luce».
© RIPRODUZIONE RISERVATACinecittà Luce, artisti e politici contro la chiusura
Dopo l'annuncio della crisi e la possibilità di chiusura, in molti hanno lanciato appelli per scongiurare la fine del gruppo cinematografico pubblico