Cinecittà Luce in crisi, parla l'amministratore delegato Sovena
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Cinecittà Luce in crisi, parla l’amministratore delegato Sovena

Luciano Sovena ha aperto un tavolo di crisi coinvolgendo anche il Ministero del Lavoro per trovare soluzioni che evitino licenziamenti

Cinecittà Luce in crisi, parla l’amministratore delegato Sovena

Luciano Sovena ha aperto un tavolo di crisi coinvolgendo anche il Ministero del Lavoro per trovare soluzioni che evitino licenziamenti

Luciano Sovena (foto), amministratore delegato di Cinecittà Luce, ha aperto un tavolo di crisi presso il Ministero dello Sviluppo Economico per sollevare la difficile situazione che sta vivendo la società pubblica; ha dichiarato Sovena a e-duesse.it (sito di Edioriale duesse, casa editrice di Best Movie): «Ho voluto aprire questo tavolo coinvolgendo anche il Ministero del Lavoro per far presente la difficile situazione in cui stiamo operando. In base allo spacchettamento che si sta definendo del Fus, a Cinecittà spetterebbero 7,5 milioni di euro rispetto ai 18 milioni dell’anno scorso. In una situazione come questa, non solo le nostre attività non potrebbero essere portate avanti ma c’è il rischio di non riuscire neanche a pagare gli stipendi. Io voglio portare all’attenzione del ministro dei Beni Culturali che verrà, che il primo problema da porsi è quello di Cinecittà e confermo che siamo a rischio di chiusura se non si andrà oltre i 7,5 milioni di euro. Ho fatto aprire questo tavolo di crisi perché la condizione di precarietà in cui lavoriamo perdura da tempo e ora rischia di diventare drammatica; non vorrei essere costretto a lasciare a casa delle persone».
Conclude Sovena: «Il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro sta procedendo alla suddivisione del Fondo Unico dello Spettacolo ma sarà il nuovo ministro a dare una risposta definitiva. O si trova una soluzione tecnica attraverso il tavolo di crisi, magari destinando al ministero dei Beni Culturali molti dei nostri dipendenti senza licenziarli, oppure la soluzione deve essere politica dandoci più fondi». (Foto: Pietro Coccia)

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