Cine&Comic Fest 2019, David Messina e Andrea Broccardo: «Alla corte di J.J. Abrams, George Lucas e gli attori di Hollywood»
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Cine&Comic Fest 2019, David Messina e Andrea Broccardo: «Alla corte di J.J. Abrams, George Lucas e gli attori di Hollywood»

I disegnatori di Star Trek e Star Wars sono stati i protagonisti della conclusione del festival, intrattenendo il pubblico con aneddoti e curiosità sul loro lavoro con i big dello star system

Cine&Comic Fest 2019, David Messina e Andrea Broccardo: «Alla corte di J.J. Abrams, George Lucas e gli attori di Hollywood»

I disegnatori di Star Trek e Star Wars sono stati i protagonisti della conclusione del festival, intrattenendo il pubblico con aneddoti e curiosità sul loro lavoro con i big dello star system

Il Cine&Comic Fest 2019 arriva al suo epilogo.
Si torna a Porta Siberia, tra le cui mura Manfredi Toraldo, della Scuola Internazionale di Comics di Genova, sotto lo sguardo del direttore del fest Giorgio Viaro, modera l’incontro con David Messina e Andrea Broccardo, entrambi disegnatori di mondi sci-fi.
Al centro dell’incontro c’è il confronto tra due universi narrativi attigui eppure diversi, quello di Star Trek e quello di Star Wars, di cui i due sono rispettivi rappresentanti.

Per Messina l’approdo ai fumetti di Star Trek è avvenuto dopo alcune esperienze italiane, anche attraverso l’illustrazione di albi scritti dallo stesso Toraldo, e culminate nel 2009, quando ha iniziato la sua esperienza con Bad Robot, la casa di produzione fondata da J.J. Abrams.
«Il paradosso è che ho sempre amato alla follia le battaglie e i personaggi di Star Wars. Star Trek è un universo che disegno dal 2006, ma col quale mi sono riappacificato proprio grazie al lavoro fatto da Abrams, guardando la sua trilogia prendere forma. Pare che quando mi scelse fu proprio perché ritrovava in me la sua stessa ritrosia per l’universo creato da Gene Roddenberry».

Per Broccardo il percorso artistico è cominciato grazie ad autoproduzioni e la tenacia nel proporsi in fiere e appuntamenti.
«Lavoravo in un negozio di videogiochi e coltivavo con alcuni amici la passione per il fumetto. Ho cominciato a girare e raccogliere feedback e consigli, poi ho iniziato a lavorare con Luigi Picatto sulle pagine di Dylan Dog, Brendon e Nathan Never. Successivamente sono arrivati gli States e i super eroi Marvel e infine la Lucasfilm, la Disney, Star Wars. Per me, che sono sempre stato un appassionato di Jedi e lato oscuro, è stato come realizzare un sogno».

I due raccontano le rispettive esperienze lavorative ed un aneddotica che aumenta il mito attorno a due personaggi come George Lucas e J.J. Abrams.
«George Lucas – racconta Broccardo – resta il primo fan di Guerre Stellari. È un collezionista appassionato e ha il diritto di prelazione su tutto quanto venga prodotto. La sua preferenza è ovviamente verso i film e le produzioni completamente sue. Qualora decidessi di vendere qualcuna delle mie tavole, prima dovrei chiedere se Lucas sia interessato o no ad averle nella sua tenuta, lo Skywalker Ranch».

«Abrams tiene molto che venga mantenuta la massima riservatezza su tutto quello a cui lavora, e Star Trek non fa eccezione. Non solo prevede dettagliati secret agreement, ma ha allestito tutta una serie di applicazioni che puntano ad azzerare la diffusione di materiale di produzione. Quando ho cominciato a lavorare alla Bad Robot mi hanno inviato un programma senza il quale il mio computer non avrebbe potuto ricevere sceneggiature, bozze corrette e tutto quanto avesse a che fare con il mio lavoro su Star Trek. Una segretezza che manco alla CIA».

Di tutti i racconti che i due hanno regalato alla platea, quello che ha colpito maggiormente è stato il rapporto tra chi disegna gli albi a fumetti e chi viene disegnato su quegli albi.

«Ogni attore di Hollywood – racconta Messina – detiene i diritti del suo viso, che è parte della sua performance di attore. Questo comporta una certa tensione per noi disegnatori, perché – se l’attore disegnato non gradisce la sua rappresentazione – ha il potere di bloccare un progetto, e annullare mesi di lavoro, anche all’ultimo momento ».

«Anche in Lucasfilm valgono le stesse regole», replica Broccardo. «Per ogni tavola prodotta esistono due fasi di editing: una sul disegno a matita e una su quello finito, che valuta la coerenza del contenuto del disegno rispetto al canone. Agli attori spetta l’ultimo giudizio e senza il loro nullaòsta il ciclo riprende dall’inizio».

Entrambi sono al lavoro su due progetti importanti.

Broccardo è al lavoro sulla Dottoressa Aphra, un’archeologa di “una galassia lontana lontana” con pochi scrupoli, mentre Messina, sempre al lavoro su Star Trek, ha da poco concluso il lavoro su un crossover stellare, Q Conflict, che ha coinvolto Star Trek: The Original Series, Star Trek: The Next Generation, Star Trek: Deep Space Nine, e Star Trek: Voyager.

Quando Toraldo chiede su cosa vorrebbero lavorare i due non hanno dubbi.
«Vorrei tornare ai supereroi» risponde Broccardo, mentre per Messina il sogno proibito è proprio Star Wars.

Il Cine&Comic fest finisce qui. Arrivederci all’anno prossimo!

 

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