Tex vende in Italia più di quanto fa Spiderman in Usa. In media la serie regolare di Tex vende 200 mila copie mensili, Spiderman 100.000 (fonti: Sergio Bonelli Editore, Diamond Comics).
«Tex è il fumetto più venduto della storia, oltre a essere il più venduto oggi», chiarisce Michele Masiero, direttore editoriale Sergio Bonelli Editore (SBE). «E’ in edicola da 69 anni e ha avuto momenti d’oro tra gli anni ’60 e ’70 in cui è arrivato a toccare vette di più di 500 mila copie mensili. Poi viene Dylan Dog con 120 mila copie al mese. A seguire vengono Nathan Never, Julia e Zagor sulle 30 mila copie».
SBE ha 400 collaboratori tra cui circa 50 sceneggiatori e 300 disegnatori che producono storie per una ventina di personaggi. «Se ci fosse una classifica di produttività dei fumetti saremmo posizionati bene a livello mondiale», continua Masiero. «Non tanto per il numero di personaggi che presentiamo: se possiamo fare un confronto con la Marvel americana, loro hanno numerosissimi personaggi, molti più di noi. Però producono ogni mese 20 pagine di storia, i nostri albi sono mediamente di 100 pagine».
Un altro “big” dei fumetti è Diabolik di cui vengono distribuite 3 milioni e 200 mila copie l’anno tra le tre edizioni mensili (un nuovo numero e due ristampe), ed edizioni speciali. «Un fumetto medio americano vende circa 5-8 mila copie, un fumetto italiano che funziona vende 18 mila copie», spiega Roberto Recchioni, uno dei più noti e prolifici autori di fumetti in Italia, nonché autore di Monolith, fumetto e film prodotto da SBE e Sky. «Anche quando si parla delle cifre francesi, tipo Asterix che vende 5 milioni di copie, va tutto messo in prospettiva. Le vende una volta ogni dieci anni quando esce qualcosa di nuovo. Di Tex ne escono in un anno 12 inediti della serie regolare più altre tonnellate di iniziative extra che vendono 180-190 mila copie l’una. Dylan Dog oggi come oggi è il fumetto del quale vengono prodotte più pagine al mondo (4mila pagine all’anno) e nessun altro personaggio realizza così tante pagine e vende 110-120 mila copie al mese».
Secondo Cong Hugo Pratt Properties, in 50 anni Corto maltese ha venduto nel mondo oltre 15 milioni di copie. In Italia la sola Una Ballata del Mare Salato ha superato il milione di copie.
Zerocalcare è poi un fenomeno recente e ha venduto una cosa come 700 mila copie in quattro anni.
L’Italia è un mercato talmente particolare nel panorama del fumetto mondiale che è diventata un polo d’attrazione anche per autori stranieri. Emblematico è il caso di Aurea Editoriale, quelli di Lanciostory e Skorpio (settimanali che negli anni ’70 vendevano 500 mila copie). «In sostanza in Europa il grande polo di attrazione per i fumettisti argentini è l’Italia e in particolare l’Aurea», ci spiega Sergio Loss, direttore editoriale. «Abbiamo investito nel serbatoio sudamericano che in Italia non era praticamente conosciuto ed era lo stesso da cui aveva imparato il mestiere Hugo Pratt che nasce proprio in Argentina come fumettista». E così personaggi come il giannizzero veneziano Dago, sono di autori sudamericani ma editi in Italia.
Il nostro Paese è anche una delle nazioni che pubblica più fumetti al mondo. Non solo abbiamo un’enorme produzione interna ma anche un’enorme importazione dal Giappone, dall’Inghilterra, dalla Francia e dagli Usa.
(Continua…)
Questo articolo è la prima parte di una inchiesta pubblicata su Box Office del 15 febbraio 2017. Potete leggere tutto l’articolo scaricando la app di Box Office qui.
Le altre parti dell’inchiesta verranno pubblicate online su bestmovie.it nei prossimi giorni.
Qui trovate l’inizio e un sommario alle varie parti.
Sotto la gallery con i film tratti da fumetti italiani, i protagonisti dell’inchiesta Roberto Recchioni, Michele Masiero, Mario Gomboli e Vincenzo Sarno, i progetti transmediali tra cinema e fumetto e altri in via di sviluppo.
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