Brendan Fraser sta conquistando critica e pubblico con la sua performance in The Whale, il film diretto da Darren Aronofsky che lo vede nel ruolo di un uomo di oltre 300 chili di peso. Questo ruolo ha proiettato Fraser tra i favoriti per il premio di Miglior attore all’imminente Notte degli Oscar; tuttavia, a prescindere dall’esito della cerimonia, possiamo ormai affermare che il film abbia segnato il definitivo ritorno sulla scene dell’amato attore dopo un lungo periodo di buio.
Se della sua carriera sappiamo ormai tutto, lo stesso non si può dire del rapporto del giovane Brendan Fraser col cinema e di come sia nata la sua passione per la recitazione. Nelle ultime ore l’attore ha ripercorso in un’intervista le tappe fondamentali del suo amore per la settima arte formulando un elenco dei film ai quali è rimasto più legato e che hanno in qualche modo segnato la sua vita personale e professionale. Molti di questi, a suo dire, hanno impresso un marchio profondo nell’anima dell’attore e lo hanno aiutato a definire la persona che è oggi.
Tra i titoli che maggiormente hanno colpito il suo immaginario durante l’infanzia Fraser cita in particolare Bambi, il quale – oltre all’immancabile trauma della morte della madre del cerbiatto – sembra avergli lasciato una certa sensibilità verso gli animali. Oltre al classico Disney c’è tuttavia spazio anche per due film che hanno segnato la storia degli effetti speciali, come Star Wars, il capitolo originale del 1977 oggi conosciuto come Una nuova speranza, e Gli Argonauti, kolossal mitologico del 1963 diventato una pietra miliare della stop-motion grazie al lavoro del maestro Ray Harryhausen.
L’adolescenza di Fraser ha poi visto l’ingresso di nuove suggestioni rappresentate da The Breakfast Club, la commedia del 1985 diretta da John Hughes, e Platoon, il film bellico diretto l’anno seguente da Oliver Stone. Il primo film, secondo l’attore, ha proposto per la prima volta una descrizione degli adolescenti sincera e genuina, mentre Platoon lo ha colpito in maniera viscerale, costringendolo a immedesimarsi nelle difficoltà del gruppo di giovanissimi soldati costretti a contare l’uno sull’altro e a sostenersi a vicenda per uscire incolumi dalla giungla vietnamita.
Con la crescita e dopo essersi affacciato per la prima volta sul mondo di Hollywood, Fraser ha poi scoperto un inaspettato amore per il kolossal storico Barry Lyndon di Stanley Kubrick, in particolare grazie alla raffinata e imperiosa messa in scena. Negli anni ’90, tuttavia, la sua attenzione viene catturata da un altro kolossal, Braveheart di Mel Gibson, rimanendo colpito dalla tematica ricorrente del rapporto tra padre e figlio presente nel film, e da Will Hunting – Genio ribelle, uno dei film più iconici della decade nel quale hanno recitato molti suoi amici.
Brendan Fraser ha poi citato un altro grande classico del cinema avventuroso, I Predatori dell’Arca Perduta, il film che ha portato il mitico Indiana Jones sul grande schermo e che ha consolidato ulteriormente la sua ammirazione per Harrison Ford. L’ultimo film citato dall’attore è invece Ratatouille, un film diventato importante sul piano personale per un motivo ben preciso. Oltre al tempo passato insieme ai figli, il film Pixar del 2007 secondo Fraser raggiunge il suo apice nel personaggio del critico culinario di Anton Ego. Quest’ultimo, per l’attore, descrive bene il godimento di alcuni critici nello stroncare il lavoro altrui senza rischiare nulla in prima persona, e ha contribuito a ricordargli sempre il coraggio necessario per scegliere la carriera di attore:
Devi riconoscere che questo è quello che fai, e correrai un rischio. Ed è un rischio accettabile da correre perché è un rischio creativo. Da questo, a volte, potete imparare qualcosa, se scegliete saggiamente. Questa è la speranza. Questa è l’aspirazione. E non sempre finisce così. A volte sì. A volte no. Non sai perché e viceversa. Ma è sempre stato un conforto per me tornare indietro e leggere quel piccolo passaggio finale di Anton Ego prima di entrare nel business del ristorante con il topo. Ho pensato che fosse delizioso.
Potete trovare riassunti a seguire qui sotto i 10 film che hanno segnato la vita dell’attore:
- Bambi (1941), di David Hand
- Star Wars (1977), di George Lucas
- Gli Argonauti (1963), di Don Chaffey
- The Breakfast Club (1985), di John Hughes
- Platoon (1986), di Oliver Stone
- Barry Lyndon (1975), di Stanley Kubrick
- Braveheart (1995), di Mel Gibson
- Will Hunting – Genio ribelle (1997), di Gus Van Sant
- I Predatori dell’Arca Perduta (1981), di Steven Spielberg
- Ratatouille (2007), di Brad Bird
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Foto: Jeff Kravitz / FilmMagic
Fonte: A.Frame
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