James Cameron si sta inevitabilmente godendo il clamoroso successo di Avatar: La Via dell’Acqua, primo sequel del kolossal da lui diretto nel 2009. Il secondo capitolo del franchise di Avatar ha finora ha incassato al box-office globale una cifra monstre che si aggira intorno ai 2 miliardi e 248 milioni di dollari, permettendo così a Cameron di superare il suo stesso capolavoro Titanic attualmente riapprodato nelle sale in occasione del venticinquennale del suo debutto.
Al netto di un presente più che trionfante, in una recente intervista il regista canadese è tornato a parlare delle polemiche suscitate alcuni anni fa dai suoi controversi commenti su Wonder Woman, il cinecomic stand-alone targato DC Films diretto da Patty Jenkins che nel 2017. All’epoca Cameron espresse le seguenti considerazioni sul film targato DC:
Tutte queste pacche sulle spalle a Hollywood per congratularsi riguardo a Wonder Woman sono così sbagliate. È un’icona-oggetto ed è la solita Hollywood maschile che fa sempre la stessa cosa. Non sto dicendo che non mi sia piaciuto il film, ma per me è un passo indietro. Sarah Connor non era un’icona di bellezza. Era forte, piena di problemi, una madre terribile, e si è guadagnata il rispetto del pubblico per la sua pura grinta. E per me i benefici di un personaggio come Sarah sono ovvi. Voglio dire, metà del pubblico è femminile.
Parole che suscitarono la reazioni della storica interprete televisiva di Wonder Woman, Lynda Carter, e della stessa regista del film Patty Jenkins, la quale ebbe a dichiarare:
L’incapacità di James Cameron di capire che cosa Wonder Woman rappresenti per le donne di tutto il mondo non sorprende perché, pur essendo un grande regista, non è una donna.
Oggi Cameron sembra invece fare una netta marcia indietro dalle considerazioni espresse nel 2017, ammettendo inoltre come all’epoca non sia semplicemente riuscito a calarsi nel punto di vista espresso dalla Jenkins:
Non ho nessun problema con Wonder Woman. Mi è piaciuto molto il film. Ciò che mi è sfuggito al tempo era che andava benissimo se una donna desiderava essere bella e vestirsi bene per sé stessa e non per lo sguardo di un uomo. Forse al momento avevo perso di vista questo aspetto. Ma sai, la vita è fatta di continui inciampi che ti portano a rialzarti ed a parlarne con la gente, e poi le cose migliorano.
Il regista ha poi ampliato la sua argomentazione aggiungendo:
Era necessario avere una donna alla regia di un film d’azione ad alto budget anche se Kathryn Bigelow (la regista è la ex moglie di Cameron, ndr.) lo ha fatto già da un po’ di tempo. Avrebbe rifiutato ogni film di supereroi offertole se avesse avuto una protagonista femminile. E personalmente credo che questa sia la prospettiva più sana. Perché una regista non dovrebbe dirigere personaggi maschili? Vorrei vedere un Batman diretto da una donna. A quel punto sì che il discorso si farebbe interessante.
Ad ogni modo un’opportunità in tal senso potrebbe verificarsi proprio grazie all’annunciato The Brave and the Bold, il già attesissimo lungometraggio che introdurrà la nuova incarnazione di Batman del neonato DC Universe pianificato da James Gunn e Peter Safran. Il film segnerà il debutto assoluto sul grande schermo di Damien Wayne, figlio di Bruce Wayne, elemento che porterà una inedita dinamica padre-figlio nella prossima avventura del Crociato d Gotham.
Cosa ne pensate delle parole di James Cameron? Fatecelo sapere nei commenti!
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Fonte: ComicBook
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