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Martin Scorsese torna sul cinema di oggi: «Le immagini dell’iPhone sono il nuovo cinema vérité»

Il leggendario regista ha presentato in anteprima il suo nuovo documentario Personality Crisis: One Night Only

Martin Scorsese torna sul cinema di oggi: «Le immagini dell’iPhone sono il nuovo cinema vérité»

Il leggendario regista ha presentato in anteprima il suo nuovo documentario Personality Crisis: One Night Only

Martin Scorsese

Nelle ultime ore Martin Scorsese ha presentato, nella cornice del Metrograph di New York, il suo ultimo documentario musicale intitolato Personality Crisis: One Night Only. Questo offre un ritratto del camaleontico cantante David Johanes, dalla sua affermazione come frontman dei The New York Dolls e del suo variegato percorso artistico solista che l’ha portato ad assumere lo pseudonimo di Buster Poindexter.

Nonostante Scorsese abbia al suo attivo un certo numero di opere dedicate ad alcuni dei musicisti più iconici di sempre, nel corso di una sessione di domande e risposte successiva alla presentazione ha tuttavia spiegato per quali di esse non consideri più adatto il termine ‘documentario’ per definire i suoi lavori:

Quello che sto cercando di fare è trovare un modo per realizzare dei film in modo che non possano essere definiti in categorie di finzione o realismo. La parola ‘documentario’ è ormai decisamente superata.

Scorsese ha poi continuato con una riflessione sullo stato del cinema attuale:

Questo discorso mi ricorda il vecchio cinema neorealista in bianco e nero del dopoguerra, i cinegiornali, quando nella mia generazione eravamo tutti abituati a pensare che ciò che non era in bianco e nero e granuloso, non era veritiero. Tuttavia ora è stato soppiantato dai televisori ad alta definizione e dalle immagini sugli iPhone. Questo è il nuovo cinema vérité.

Il fatto è, sì, ci sono certi tipi di film con soggetti giornalistici che si occupano specificamente di storia – di musica, sport, qualsiasi cosa – ma sto cercando di trovare qualcosa in cui possano essere considerati semplicemente dei film, in modo che possano dialogare tra loro e influenzarsi a vicenda.

Lo scorso ottobre, durante un intervento al New York Film Festival, il regista aveva smontato l’ossessione del cinema odierno per i numeri al box-office con parole piuttosto dure:

Questo festival è una casa spirituale per i registi e gli artisti, il che è particolarmente importante soprattutto ora che il cinema è svalutato, umiliato, sminuito su tutti i fronti, non necessariamente per quanto riguarda gli affari, ma certamente sul piano artistico. Dagli anni ’80, c’è stato un sempre maggiore focus sui numeri, il che è abbastanza ripugnante.

Intanto il regista si prepara a tornare sul grande schermo con Killers of the Flower Moon. Scritto dallo stesso Martin Scorsese e da Eli Roth, il film sarà incentrato sulle vicende raccontate nell’omonimo libro scritto da David Grann.

Qui viene racconta la controversa storia di una serie di omicidi avvenuti tra il 1921 ed il 1926 che presero di mira la tribù nativa americana degli Osage. I crimini erano legati alla scoperta di una zona ricca di insediamenti petroliferi e divennero noti con il triste appellativo di “Il Regno del Terrore degli Osage”.

Prodotto da Apple Studios, Imperative Entertainment, Sikelia Productions e Appian Way Productions, nel cast figurano nomi del calibro di Leonardo DiCaprio, Robert De Niro, Jesse Plemons, Brendan Fraser e John Lithgow. Killers of the Flower Moon sarà presentato al prossimo Festival di Cannes in Selezione Ufficiale, e prima di approdare in streaming nel catalogo di Apple TV+ sarà distribuito in sala da Paramount Pictures.

L’uscita italiana del film è fissata per il 19 ottobre 2023.

Cosa ne pensate delle parole di Martin Scorsese? Fatecelo sapere nei commenti!

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Foto: Jason Mendez / GettyImages

Fonte: IndieWire

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