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Star Wars: 5 elementi tipici della saga scientificamente impossibili

Divertiamoci a fare qualche considerazione sull'attendibilità scientifica di alcune delle tecnologie più celebri viste nel franchise

Star Wars: 5 elementi tipici della saga scientificamente impossibili

Divertiamoci a fare qualche considerazione sull'attendibilità scientifica di alcune delle tecnologie più celebri viste nel franchise

Star Wars

La saga di Star Wars continua a catturare la nostra immaginazione ormai da più di quattro decenni. Il franchise nato dalla mente visionaria di George Lucas ha regalato al pubblico alcuni tra i personaggi più amati della cultura popolare immergendoli in un universo ampio e variegato con un potenziale narrativo potenzialmente infinito.

Fin dal suo storico esordio avvenuto nel 1977, il franchise ha proposto al pubblico alcuni elementi che sono immediatamente diventati dei veri e propri tratti distintivi della saga, come il salto nell’iperspazio o le iconiche spade laser. Ma quanto c’è di attendibili sul piano scientifico? In alcuni casi ben poco. Del resto stiamo parlando appunto di fantascienza. Tuttavia, in occasione dello Star Wars Day 2023, ci siamo divertiti a riepilogare ed a analizzare alcune inesattezze scientifiche ricorrenti nel franchise. Potete scoprirle a seguire qui sotto:

IL SUONO NELLO SPAZIO: Nel bel mezzo delle battaglie stellari che infuriano in varie sequenze della saga, siamo ormai abituati ad ascoltare il suono dei caccia che sfrecciano a tutta velocità, degli spari dei cannoni laser e delle esplosioni delle navi. Ovviamente tutto ciò non sarebbe possibile, dal momento che – come ben sappiamo – il suono non può propagarsi nel vuoto. Per essere udibili le onde sonore devono infatti propagarsi attraverso un mezzo gassoso (l’atmosfera), solido o liquido. Insomma, se volessi essere davvero pignoli sullo svolgimento delle battaglie spaziali, queste si svolgerebbero nel bel mezzo di un silenzio assordante perdendo quasi tutta la loro carica epica e drammatica.

SALTO NELL’IPERSPAZIO: Sfortunatamente, uno dei tratti distintivi di Star Wars, il celeberrimo “salto nell’iperspazio, è qualcosa che non ha nessuna sorta di fondamento scientifico. Nella saga è infatti proposto come un viaggio a velocità superiori a quella della luce attraverso una sorta di corridoio extradimensionale separato dallo spazio conosciuto. A rigor di logica, avrebbe paradossalmente molte più possibilità di successo lo sviluppo di una ipotetica propulsione a curvatura – tipica del franchise di Star Trek – in grado di creare una distorsione spaziotemporale intorno all’astronave. In parole povere, tale tecnologia contrarrebbe lo spazio davanti all’astronave, mentre dilaterebbe quello dietro di essa.

I BLASTER: I laser sono la tecnologia bellica cardine del franchise di Star Wars. Questi vengono sparati in diversi “calibri” tanto dagli incrociatori stellari quanto dai blaster, le tipiche pistole laser così comuni nella Galassia lontana lontana. Tuttavia, assumendo che si tratti dei laser come noi li conosciamo – ovvero fasci di luce concentrata – questi non potrebbero essere visibili, e inoltre viaggerebbero alla velocità della luce, cosa che li renderebbe virtualmente impossibili da evitare. Secondo il canone ufficiale del franchise, la tecnologia bellica in questione sarebbe tuttavia basata su una fascio di particelle, e non sulla tecnologia laser a noi nota.

I PIANETI CON UN SOLO CLIMA: Tale espediente è spesso sfruttato per far capire immediatamente allo spettatore il cambio di ambientazione, o per suggerire al fan il nome del pianeta sul quale si sta svolgendo l’azione. Tuttavia nel franchsie notiamo spesso come ad un singolo pianeta sia spesso associato un solo ambiente naturale. Come Tatooine è considerato un pianeta desertico, allo stesso modo Hoth è considerato un pianeta glaciale, Naboo un pianeta rigoglioso e ricco di oceani e vegetazione e via dicendo. Curiosamente nei suddetti pianeti sembrano mancare le varie zone temperate, tropicali ed artiche, suggerendo come la temperatura sia eguale su tutta la superfici dei suddetti pianeti, i quali sembrano inoltre non essere soggetti all’alternarsi delle stagioni.

LE SPADE LASER: Dulcis in fundo, non potevamo che concludere con gli oggetti più iconici del franchise, le spade laser. Ovviamente, in base a quanto affermato qualche paragrafo più in alto, non può trattarsi di un vero e proprio laser; tuttavia, prendendo in analisi le caratteristiche dell’arma in questione, andrebbero prese in esame molte altre problematiche. L’impugnatura dovrebbe infatti fare da contenitore ad una fonte di energia decisamente importante che sia allo stesso tempo compatta e leggera; inoltre per assumere la sua caratteristica forma il laser dovrebbe fare affidamento su una sorta di superficie riflettente, decisamente poco pratica. Le spade inoltre non potrebbero impattare tra loro, ma le rispettive “lame” si attraverserebbero tra loro senza alcun tipo di attrito. Inoltre, la capacità di tagliare di netto un arto o di sciogliere le più resistenti leghe metalliche richiederebbe la generazione di una quantità di calore che carbonizzerebbe quasi istantaneamente il suo portatore.

Cosa ne pensate di questa curiosa analisi? Fatecelo sapere nei commenti!

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Foto: Lucasfilm

Fonte: ScreenRant

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