Cinquanta Sfumature di Grigio: è partita la campagna di boicottaggio del film
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Cinquanta Sfumature di Grigio: è partita la campagna di boicottaggio del film

il National Center on Sexual Exploitation, e svariate altre organizzazioni contro la violenza domestica, hanno deciso di chiedere una mano a tutti

Cinquanta Sfumature di Grigio: è partita la campagna di boicottaggio del film

il National Center on Sexual Exploitation, e svariate altre organizzazioni contro la violenza domestica, hanno deciso di chiedere una mano a tutti

Cinquanta Sfumature di Grigio, per intenderci, ancora prima di debuttare al cinema è già un grande successo: grazie a prevendite record in tutto il mondo (con un sold out italiano di circa due settimane), si preannuncia per la pellicola diretta da Sam Taylor-Johnson un avvio da 60 milioni di dollari.

Come dice il proverbio: parlatene bene, parlatene male, purché ne parliate.
In molti si chiedono da dove derivi il successo del progetto: persino l’opera originale, scritta dalla casalinga E.L. James, ai tempi venne aspramente criticata per via di un linguaggio povero e un concetto di partenza non certo degno di nota. La storia di Christian Grey e Anastasia Steele è infatti nata dalle pagine di Twilight, alla quale la James è sempre stata affezionata: con l’intento di scriverne una semplice fan fiction a tinte forti, l’idea della scrittrice ha raggiunto un successo mondiale. Il sesso tira, ragazzi.

Se proprio Cinquanta Sfumature di Grigio proprio non vi piace, avete finalmente l’occasione di far sentire la vostra voce: il National Center on Sexual Exploitation, e svariate altre organizzazioni contro la violenza domestica, hanno deciso di chiedere una mano a tutti per boicottare il film. Utilizzando l’hashtag #50dollarsnot50shades sarete quindi in grado di esprimere il vostro desiderio di spendere meglio i soldi altrimenti destinati alla pellicola. La campagna social nasce con l’intento di raccogliere fondi a supporto dei centri di accoglienza e delle agenzie che si occupano di assistere e curare le donne vittime di abusi. «Le vere donne non fanno la fine di Anastasia», questo è lo slogan.

Chissà se il film risentirà davvero delle polemiche. Personalmente, ne dubitiamo.

Fonte: washingtontimes

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