Cinquanta Sfumature di Grigio: online le prime recensioni
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Cinquanta Sfumature di Grigio: online le prime recensioni

Tra punti buoni e altri meno, il film non sembra così hot come tutti pensano

Cinquanta Sfumature di Grigio: online le prime recensioni

Tra punti buoni e altri meno, il film non sembra così hot come tutti pensano

A due giorni di distanza dal debutto in sala, il film più chiacchierato dell’anno comincia a svelare le sue carte.
Cinquanta Sfumature di Grigio è già stato visto infatti dalla stampa americana, che ovviamente si è subito espressa in merito. Curiosi di sapere il parere di chi conta? Ecco alcuni spunti interessanti tratti dalle recensioni.

Variety: il film ha qualche spunto tragicomico sulla differenza di maniere, creando anche qualche risata imbarazzata sul rapporto tra la romantica Anastasia e il dominatore Christian. Ma se il problema di molti adattamenti è la mancanza del punto di vista dello scrittore sul grande schermo, questo diventa il punto di forza di Cinquanta Sfumature di Grigio. La regista Sam Taylor-Johnson e la sceneggiatrice hanno infatti lasciato fuori il superfluo, inserendo un gradevole elemento di impudente e consapevole umorismo, che gradatamente diminuisce mentre l’azione affonda in territori più oscuri. Buon cast, questo film assomiglia quasi a “9 Settimane e mezzo” con un buon esercizio nel titillare con attenzione. Più spinto dei soliti film degli studios, ma comunque una provocazione piuttosto leggera in quest’epoca satura di pornografia.
THR: Come milioni di lettori sanno, Christian non dà cuore e amore alle persone. Cuore e amore si concedono a malapena in tutta la superficie pornografica anche se, come tutte le storie d’amore che si vedono al cinema, un uomo infatuato cerca comunque di redimersi. Dornan non tira fuori tutto il magnetismo visto in The Fall, pur essendo affascinante perché contenuto. La sceneggiatura è molto fedele, forse anche troppo con le battute più risibili, che spesso finiscono sulla bocca di Dornan.
The Guardian: Le scene di sesso sono molte, chiare e franche, senza mai diventare indecenti. In generale, tutte queste scene chiave servono davvero per mandare avanti la trama, e solo i più abbottonati si faranno scandalizzare. Le corde, i polsini e i collari sono tutti piuttosto standard. Nella vita vera possono essere estremi, ma nel film non si vede nulla di particolarmente inedito. Anastasia è credibile, è consapevole di trovarsi in una situazione assurda, però non riesce a voltarsi e andare via.
Indiewire: Nato dal primo e famosissimo romanzo di E. L. James, che parte da una fan fiction di Twilight, il film si attiene moltissimo alle pagine del libro, il che non può certo ritenersi un complimento. Grazie a un considerevole talento dietro la macchina da presa e a delle performance salvabili, il film è poco più che un guilty pleasure. Tranquilli, a molto del pubblico sarà possibile usare la parola di sicurezza per scappare da questa visione di due ore fuse a una mezz’ora di eccesso.
Timeout: Adattamento slavato e imbarazzato di essere troppo oltre, sporco, il film è ricco di sesso ma tristemente soft-core, eccitante nemmeno una frazione di quanto lo fosse il romanzo da cui prende spunto. Eppure, forse è proprio per questo motivo che funziona.

 

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