Non è un periodo tranquillo in casa Marvel. Kevin Feige ha raggiunto il suo boiling point decidendo di unire i suoi Studios a Disney, spezzando il suo rapporto di lavoro con Ike Perlmutter, eccentrico CEO di Marvel Entertainment con cui si scontrava da tempo. In più ha anche smantellato il team creativo formato da Joe Quesada, Brian Michael Bendis, Alan Fine e Dan Buckley, colpevoli di aver spinto Edgar Wright a lasciare Ant-Man e aver reso più complicata del previsto la regia di Joss Whedon di Avengers: Age of Ultron (film su cui torneremo dopo).
Ora The Hollywood Reporter svela nuovi dettagli su questa vicenda: primo, Quesada e Buckley presteranno ancora la loro consulenza, ma solo per Marvel Television, la sezione a fumetti e quella dedicata al merchandising, i film restano off limits. Secondo, a far scoppiare Feige sarebbe stato il terzo capitolo della saga di Capitan America. Questioni di budget, che durante la fase di produzione – le riprese sono terminate – aveva raggiunto un livello eccessivo per Perlmutter & Co., che hanno quindi intimato a Feige di tagliare sui costi. Quest’ultimo non l’ha presa bene e ha seriamente pensato di lasciare la presidenza del suo impero. Bob Iger, il CEO Disney, è però intervenuto a calmarlo, dando il via libera al riassetto.
A tutto questo, però, va aggiunto che Disney pare essere rimasta delusa dagli incassi di Age of Ultron: gli 1,4 miliardi di dollari raccolti worldwide evidentemente non sono stati abbastanza per la Casa di Topolino, che si aspettava un risultato superiore (o comunque vicino) ad Avatar e Titanic, i due maggiori incassi nella storia del cinema. Altro motivo che ha convinto Feige a muoversi.
Fonte: THR, Bleeding Cool
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