Ci sono classici del Natale che abbiamo visto e rivisto, ma che – come una calamita – ogni anno che ripassano per la programmazione televisiva, siamo costretti a rivedere.Uno di questi è senza dubbio Love Actually – L’amore per davvero. Un film pieno di grazia e belle storie d’amore mai sdolcinate, grazie al tocco britannico equilibrato di quel genio della commedia inglese che è Richard Curtis (Quattro matrimoni e un funerale e Notting Hill come sceneggiatore; I love Radio Rock e Questione di tempo come regista).
Ecco i motivi per cui secondo noi vale sempre la pena di rivederlo:
IL CAST – Difficile mettere insieme un ensemble di tale livello. Emma Thompson nei panni di una donna al bivio piena di sfumature, Alan Rickman impeccabile perfino nei panni di un fedifrago imperdonabile, Hugh Grant che come Primo ministro convince più di Tony Blair, Liam Neeson quando era ancora Liam Neeson, Keira Knightley con più denti del solito, Colin Firth senza maglione con la renna, Martin Freeman prima di Watson e dei piedi pelosi da Hobbit ed Andrew Lincoln quando ancora si lavava e non ammazzava zombi.
I SIPARIETTI COMICI – Come vengono bene agli inglesi le gag e i siparietti comici. E infatti qui ne troviamo parecchi da Martin Freeman che fa la controfigura delle star famose nelle scene di sesso ed è perfetto con quella faccia anonima da impiegato, ma che vorrebbe farci anche credere di aver sostituito Brad Pitt, a Rowan Atkinson commesso bizzarro e un po’ angelico, fino a Hugh Grant che nel bel mezzo di una crisi politica si mette a ballare Jump (For My Love!).
LE DICHIARAZIONI D’AMORE – Che sono alcune delle più belle del cinema pop dell’ultimo ventennio. In testa a tutte c’è quella muta ma scritta da Andrew Lincoln a Keira Kneightley. Miglior amico del suo neomarito, il ragazzo ha cercato di soffocare il sentimento d’amore che prova, ma è stato colto in flagrante dalla ragazza a causa di una videocassetta piena di primi piani a lei dedicati e così non gli resta che congedarsi con un ultimo addio “a suon” di romanticissimi cartelloni. E poi c’è Colin Firth, scrittore di thriller che si innamora della sua domestica portoghese nonostante i problemi di comunicazione. Dopo aver imparato la lingua della sua amata, salta su un aereo a Natale e le chiede di sposarlo davanti a tutti i commesali del ristorante in cui lei lavora. E, infine, c’è il piccolo Sam (Thomas Brodie- Sangster), il bambino capace di surclassare tutta la sorveglianza dell’aeroporto di Heathrow per dichiarare il suo sentimento alla ragazza più carina della scuola.
LA RIVINCITA DELL’IMPERO (E DELLE CICCIOTTELLE) – Non solo agli americani una commedia corale d’amore così bella non è mai riuscita, ma che dire poi del bel calcio nel sedere metaforico che il Prime Minister Grant dà al presidente statunitense Bill Bob Thornton con quel discorso ispirato alla nazione? Brit Pride, ma soprattutto uno scatto d’orgoglio dell’uomo offeso dal bacio viscidamente rubato alla sua segretaria in carne dal rivale spaccone.
NON SOLO HAPPY END – È vero che a Natale tutte le storie d’amore dovrebbero concludersi felicemente, ma quanto sarebbe stucchevole e poco realistico. E così Curtis in mezzo a tanti amori felici e dichiarazioni d’amore riuscite infila l’amore infelice di Laura Linney per il bell’art director interpretato da Rodrigo Santoro, ma reso impossibile dai problemi psichiatrici del fratello di lei, e il tradimento di Rickman con la sexy assistente dell’ufficio ai danni della Thompson.
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