Al Comic-Con di San Diego ci sono anche Joseph Gordon Levitt, Emily Blunt e il regista Ryan Johnson, arrivati per presentare il thriller fantascientifico Looper (guarda il sorprendente trailer), in cui Levitt interpreta Joe, un killer piuttosto particolare, detto appunto Looper: è il 2042 e lui, che lavora per la criminalità organizzata, deve far fuori persone spedite indietro di trent’anni dal 2072, l’anno in cui è stato inventato il viaggio nel tempo. L’omicidio di qualcuno che proviene dal futuro, infatti, non lascia tracce né problemi con le forze dell’ordine. Peccato che un giorno – nel posto deputato alle esecuzioni – lui si ritrovi faccia a faccia con una versione più vecchia di se stesso (interpretata da Bruce Willis…). Come se ne esce?
«Se mi chiedete qual è stata la sfida più grossa di questo ruolo cosa potrei rispondere…?», dice Levitt. «Dovevo incarnare BRUCE FUCKING WILLIS! (nel film Levitt ha anche delle protesi facciali per accentuare la somiglianza, NdR) Andavo in giro con l’IPod nelle orecchie, ci avevo registrato su i dialoghi dei film di Bruce, in modo da interiorizzare la sua voce. Lui è quel che si dice un soft-spoken man: parla sempre sottovoce, con questo tono lieve, ha un tale carisma non ha bisogno di fare assolutamente nulla di più per farsi ascoltare».
Nel corso del Panel dedicato al film sono state mostrate due clip inedite: nella prima, in un retrobottega di un qualche ristorante, il capo di Joe, un boss interpretato da un Jeff Daniels barbuto, con indosso una lunga palandrana colorata, lo istruisce sui suoi compiti (più tardi, in un altro spezzone, chiederà a Joe perché non dovrebbe ucciderlo immediatamente, se lui si rifiuta di far fuori il se stesso del futuro); nella seconda vediamo invece le due versioni di Joe – cioè Willis e Levitt – che hanno una vivace discussione in una tavola calda: il primo in pratica fa la predica al se stesso più giovane, chiedendogli se si renda conto di essere un tossico, assassino e senza legami. Discussione che non si conclude bene, visto che i due finiscono per pestarsi nel locale, prima che Willis fugga.
Emily Blunt ha poi raccontato un aneddoto, riferendosi ad un altro momento velocemente mostrato nelle clip, in cui Bruce Willis compare coperto di sangue. «Quel giorno, mentre giravamo, c’era un caldo terribile. In una pausa delle riprese mi tocca restarmene al sole, e sono terrorizzata per il destino della mia pallida carnagione inglese… A quel punto arriva Bruce, coperto di sangue finto, con un ombrellino a fiori per farmi ombra e ci mettiamo a parlare di amore, e famiglia, e cose così. Una scena surreale!»
Sia l’attrice inglese che Levitt si sono infine spinti a dire che per il livello della sceneggiatura, questo è probabilmente il miglior film che hanno fatto in tutta la loro carriera, spostando ovviamente ancora più in là il livello delle aspettative del pubblico… Staremo a vedere, anche se il sospetto che Levitt sia particolarmente benevolo con un regista che è anche un suo amico di vecchia data (e per cui aveva già fatto il protagonista nell’ottimo Brick), ovviamente resta.
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Qui sotto i protagonisti di Looper al Comic-Con:
(Foto GettyImages)
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