Sean Penn non è sicuramente uno che le manda a dire. L’attore, da tempo impegnato direttamente sul fronte ucraino e noto sostenitore del presidente ucraino Zelensky, durante una recente intervista con Variety è tornato proprio a parlare della situazione russo-ucraina, facendo inoltre un parallelismo con quanto successo la notte degli Oscar di due anni fa – l’ormai celebre schiaffo di Will Smith a Chris Rock.
Ad accendere l’ira dell’attore è ancora il rifiuto dell’Academy a far parlare Zelensky durante quella cerimonia degli Oscar, andata in scena poche settimane dopo l’inizio dell’invasione e della guerra: «I produttori degli Oscar hanno pensato: ‘Oh, non è abbastanza leggera come cosa’. Beh, indovinate cosa hanno avuto invece? Will Smith!».
Penn ha proseguito poi dicendo di sapere quanto renda difficile essere d’accordo con le sue opinioni, giusto prima di un attacco diretto: «Non conosco Will Smith. L’ho incontrato solo una volta, mi è sembrato molto gentile. È stato fottutame**e bravo in King Richard. Quindi perché cazzo ha dovuto sputare addosso a se stesso e tutti gli altri con quella ca**o di roba stupida?». Una situazione che lo stesso Sean Penn conosce bene, essendo finito in carcere per 33 giorni nel 1987 proprio per aver tirato un pugno ad una persona.
«Perché io sono finito in galera per quello che ha fatto anche lui? E lui è rimasto seduto lì? Perché la gente lo ha applaudito nel suo peggior momento come essere umano?» ha aggiunto. Poi, ha sostenuto «Questa stronz**a non sarebbe successa con Zelensky. Will Smith non avrebbe mai lasciato quella sedia per far parte di stupida violenza. Non sarebbe mai accaduto».
L’attore di Mystic River e Milk, attivissimo dal punto di vista sociale, ha confermato inoltre quanto aveva detto sulla volontà di distruggere i suoi premi Oscar: «Ho pensato ‘fanc**o’, no? Li darò all’Ucraina. Possono fonderli per farci proiettili con cui sparare ai russi».
Nella stessa intervista, Sean Penn ha puntato il dito di nuovo contro l’intelligenza artificiale, accusando gli studios e la loro volontà di usare repliche virtuali di attori e comparse: «Non riguarda gli affari. È una proposta indecente. Il fatto che lo facciano e non vengano rimproverati per questo è offensivo. Questa è una vera denuncia sulla moralità: una mancanza di moralità».
Cosa ne pensate delle sue parole? Siete d’accordo? Diteci la vostra nei commenti.
Foto: Getty Images
Fonte: Variety
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