Contest Best Short: L'anima degli oggetti e L'albero ritrovato
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Contest Best Short: L’anima degli oggetti e L’albero ritrovato

Ecco i soggetti di Chiara, in gara per aggiudicarsi la produzione del suo cortometraggio da parte della casa Inside di Luca Argentero

Contest Best Short: L’anima degli oggetti e L’albero ritrovato

Ecco i soggetti di Chiara, in gara per aggiudicarsi la produzione del suo cortometraggio da parte della casa Inside di Luca Argentero

Dall’1 dicembre 2012 è in corso su Bestmovie.it il contest Best Short (valido fino al 31 marzo 2013) grazie al quale il soggetto (e/o sceneggiatura) di un lettore si tramuterà in un vero cortometraggio, finanziato dalla casa di produzione Inside di Luca Argentero.

Ecco i progetti proposti da Chiara:

“Un elefantino di pezza entra nella vita di una bambina al suo ottavo giro intorno al sole. Fu amore a prima vista, tanti baci e abbracci ogni giorno, ma il divertimento più grande era obbligarlo a fare alcune facce buffe deformando le sue orecchie e la sua proboscide. L’intento principe era quello di dare una personalità al suo nuovo migliore amico. Gli anni passavano e la stanza della bambina cambiava, diminuivano i giochi e aumentavano libri e musica, ma l’elefantino di pezza era sempre al suo solito posto, anche se a volte veniva usato come cuscino per leggere, a volte come arma contro suo fratello più piccolo. Il tempo continuava a scorrere e la stanza subì altri mutamenti, l’anima della bambina dirigeva i lavori, nuovi poster furono appesi alle pareti, cantanti, attori, testi e musica, arte e poesia. Tutto l’interno cercava posto al di fuori riempiendo lo spazio fisico. Lui era sempre li, con uno sfondo diverso e senza la compagnia di altri pupazzi, sul letto con lui solo un cuscino in stile Old England. La bambina arrivò all’adolescenza e l’elefantino era usato principalmente per asciugare lacrime, avendo un anima da sognatrice, l’amore folle di quell’età straziava il suo tenero cuore. L’elefantino conservò tutte le lacrime che aveva asciugato nella sua imbottitura di ovatta, come un ricordo prezioso da cui non voleva separarsi. Quando la bambina andò all’università il tempo insieme era diminuito drasticamente, lui era ancora presente ma il tempo delle confessioni e degli sfoghi era finito. Dopo il trasloco la stanza era completamente diversa, le pareti erano spoglie, niente più colori per sognare. Lui era ormai logoro e forse conviveva con la paura di essere gettato via. Nella sua vita era stato, strapazzato, lanciato, schiacciato, lavato, re-imbottito, cucito, le sue condizioni non erano più quelle di una volta, solo gli occhi della bambina, nonostante fosse adulta, riuscivano a vederlo ancora come il primo giorno, quando suo padre lo portò a casa dopo un viaggio di lavoro in Francia. Forse proprio per questo motivo, qualche anno più tardi l’elefantino di pezza fu spostato in un’altra stanza, quella del bambino nato dalla bambina, nella speranza che la magia possa durare per sempre. E’ possibile che un oggetto spettatore o comparsa della nostra vita riesca a portarsi dentro un po’ di noi? Io dico di si”.

“Per Lisa era iniziata la nuova avventura alla scuola superiore, andava d’accordo con tutti i suoi compagni di classe, e le lezioni erano sempre una scoperta. Nella sua classe c’era un ragazzo taciturno, sempre escluso dagli altri proprio per il suo essere ermetico e poco incline allo scherzo e alle chiacchiere. Lisa era incuriosita da lui, colpa del classico cliché “il mistero attira le donne” o forse l’atmosfera sempre divertente respirata nella sua classe, non le faceva tollerare che qualcuno non fosse allegro come tutti gli altri. Nel corso dei primi mesi c’erano stati degli avvicinamenti, in mensa o in palestra, per cercare di diventare amici; lui iniziava a cedere alla simpatia insistente ai limiti del fastidioso di Lisa. Uscirono insieme qualche volta, ovviamente per la maggior parte del tempo era lei a parlare, lui sillabava qualche parola qui e la senza dire mai nulla di rilevante. Arrivò in fretta Dicembre, e con lui il Natale. Lisa, nemmeno a dirlo, adorava il periodo natalizio, era la positività fatta a persona, addobbare l’albero era la cosa che preferiva fare. Avendo instaurato a fatica un minimo di rapporto con Marco, il taciturno, cercò di trasmettergli il suo entusiasmo per il momento. Marco, al contrario, sembrava disprezzare ogni minima cosa anche lontanamente legata al Natale. Lisa non capiva, testarda com’era, non accettava la sua tristezza e voleva a tutti i costi convertirlo all’amore per il Natale. Lisa decise di invitare Marco a casa sua, ma prima aveva completamente addobbato casa, sembrava un enorme pacco natalizio quanto era decorata, l’albero di Natale gigantesco nel soggiorno era il pezzo da novanta. Appena Marco mise il piede in casa, rimase immobile a fissare l’albero, il suo volto era scuro, il sorriso di Lisa si spense, forse aveva esagerato. Marco non la guardava, fissava il pavimento, il tempo sembrava essersi fermato, lui alzò lo sguardo e le confessò che c’era un motivo per cui non faceva più l’albero di Natale e odiava le luci, i colori, i fiocchi e quei dannati brillantini che ti rimangono addosso per mesi… suo padre era morto il giorno di Natale, durante il pranzo per un infarto quando lui aveva 8 anni. Lei non sapeva come rimediare, diventava difficile pensare con un peso del genere nel cuore. Lisa si fece coraggio e dopo qualche giorno provò a chiamare Marco, lui rispose, si era tranquillizzato e accettò di vedersi. Parlarono a lungo, e lei per farsi perdonare decise di fare un altro albero di Natale, ispirato alla sua origine, nel Medioevo i primi alberi natalizi erano alberi da frutto e simboleggiavano l’abbondanza e il rinnovarsi della vita. Il nuovo albero lo costruirono insieme con dei rami di nocciolo e della cartapesta. Appesero delle foglie di carta verde e della frutta vera, mele, pere, mandarini, tutti legati con del filo di nailon, sembravano quasi sospesi nel vuoto. La magia del nuovo albero portò via la profonda tristezza nel cuore di Marco e portò più verità nel cuore di Lisa”.

Scopri tutti i dettagli del contest Best Short e come partecipare

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