GRRM: «Ho incontrato alcuni dei designer dei videogiochi, che mi hanno mostrato un po’ di cose. Negli anni ’80 avevo giocato ad un paio di videogame e mi erano piaciuti tantissimo. Anche troppo, perché se non ci avessi giocato così tanto avrei potuto scrivere uno due romanzi in più. Ci passavo le notti, dicendomi ancora una partita, ancora una partita. I videogiochi possono davvero creare dipendenza. Soprattutto se dedicati a qualcosa che ho scritto io. Westeros è nella mia testa, così come i vari personaggi che lo popolano: già ho una sorta di relazione schizofrenica con i libri e la serie tv, se arrivassero anche i videogiochi la cosa si complicherebbe non di poco».