Keanu Reeves non si tira mai indietro, neanche di fronte alle domande più scomode e delicate. Lo ha dimostrato anche in occasione di un’intervista per l’uscita di John Wick 3, alcuni anni fa. Alla star, tra le più amate di Hollywood, è stato chiesto che cosa succede quando moriamo e la sua risposta ha commosso parecchie persone.
A chiedergli una cosa del genere, a bruciapelo, è stato Stephen Colbert, noto presentatore del late show statunitense: «Cosa pensi che succeda quando moriamo, Keanu Reeves?» ha domandato, con l’attore che a quel punto si è preso qualche secondo per riflettere.
Poi, la risposta: «So che alle persone che ci amano mancheremo» (QUI il video). Poche semplici parole, che nascondono tuttavia una grande verità soprattutto personale per l’interprete di Matrix e John Wick. La sua vita, infatti, è rinomatamente costellate di tragedie che hanno loro malgrado contribuito a renderlo l’anima gentile che è, più volte ribadita nel corso di interviste e altri momenti di vita quotidiana.
A 3 anni l’attore è stato abbandonato dal padre ed ha cambiato diverse volte città e scuola, dove è stato anche bullizzato a causa della dislessia. Alla sorella Kim nel 1991 è stata diagnosticata la leucemia e nel 1993 ha dovuto dire addio al suo migliore amico River Phoenix, ma è nei primi anni 2000 che Keanu Reeves ha dovuto affrontare le sfide più difficili.
Nel 2000, poco dopo l’uscita del film che ha cambiato per sempre la sua carriera, ha perso la figlia appena nata a causa di una malformazione cardiaca congenita. L’anno successivo, la madre della bambina e a quel punto sua ex fidanzata, l’attrice Jennifer Syme, è tragicamente morta in un’incidente stradale dopo una festa da Marilyn Manson.
Per tutti questi motivi, quando l’attore dice «So che alle persone che ci amano mancheremo» sta probabilmente parlando della sua stessa esperienza, di come lui ha vissuto tutto quello che gli è capitato. Una risposta a suo modo saggia che ha contribuito non solo a renderlo virale in rete, ma anche ad accrescere la sua fama e l’affetto che il pubblico nutre per lui.
Foto: Jason Kempin/Getty Images
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