Criminal Minds, uno degli episodi più amati della serie è ispirato a una disturbante storia vera
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Criminal Minds, uno degli episodi più amati della serie è ispirato a una disturbante storia vera

Si tratta di un caso true crime americano tristemente celebre e a dir poco agghiacciante

Criminal Minds, uno degli episodi più amati della serie è ispirato a una disturbante storia vera

Si tratta di un caso true crime americano tristemente celebre e a dir poco agghiacciante

Criminal Minds

Sono molteplici gli episodi di Criminal Minds ispirati a storie di casi true crime. Del resto, l’amatissimo poliziesco targato CBS è arrivato ormai al 20° anniversario e all’impressionante cifra di ben diciassette stagioni, con oltre trecento episodi andati in onda. Forse, però, non sapevate che proprio uno degli episodi più amati dello show è ispirato a un’inquietante e drammatica storia vera.

Si tratta del ventesimo episodio della settima stagione, intitolato La società e andato in onda sia negli USA che in Italia nel 2012. Questa puntata di Criminal Minds è particolarmente apprezzata dai fan della serie: lo dimostra ad esempio il voto di gradimento medio espresso su IMDB, che è di 8.1.

La vicenda ha inizio quando Desirée, la sorella di Derek, rivede improvvisamente Cindy, la cugina scomparsa da otto anni. La squadra decide quindi di riaprire il caso e scopre che Cindy è stata rapita da uno stalker, Malcolm Ford, che fa parte della “Società”, un gruppo di uomini che pratica il sadomasochismo e tiene come prigioniere delle donne trattate come schiave. Anche la cugina di Derek fa parte di queste donne, ed è stata costretta a firmare un contratto di schiavitù che la vincola a Malcolm.

L’episodio è ispirato al caso true crime del rapimento di Colleen Stan, avvenuto nel 1977 in Oregon ai danni di una donna statunitense. Per il crimine è stato condannato Cameron Hooker, che, dopo aver rapito Stan, l’ha tenuta segregata per oltre sette anni, fino al 1984. All’inizio di questa lunga prigionia, la donna è stata costretta a firmare un contratto di schiavitù a vita, in cui si affermava che dovesse comportarsi come una schiava sessuale, che dovesse riferirsi all’uomo come “Padrone”, e che non potesse parlare senza permesso. Durante la segregazione, Stan è stata sottoposta a molteplici torture, violenze sessuali e abusi fisici e psicologici. Inoltre, era obbligata a rimanere per 23 ore al giorno in una cassa di legno sotto il letto, con l’ordine di non fare rumore e di restare immobile al buio. Veniva fatta uscire soltanto per essere nutrita e torturata.

Nel corso degli anni, tuttavia, ci sono stati periodi in cui il controllo del carnefice si è allentato, al punto che alla donna è stato consentito addirittura di visitare la sua famiglia nel 1981. Tuttavia, Colleen Stan non ha mai rivelato la verità sulla sua prigionia in quanto vittima di lavaggio del cervello e terrorizzata dalla famosa “Company” (la “società” citata in Criminal Minds). Hooker l’aveva infatti convinta di far parte di una grande e potente organizzazione che l’avrebbe torturata dolorosamente e che avrebbe causato sofferenze alla sua famiglia se solo avesse tentato di fuggire. Colleen ha scoperto la verità soltanto nell’agosto 1984, quando Janice, la moglie dell’uomo, sopraffatta dai sensi di colpa, ha finalmente rivelato che la società segreta non esisteva affatto. Questo ha poi portato alla fuga della donna e alla condanna del suo rapitore a un totale di 104 anni di reclusione.

L’episodio è stato citato in diversi prodotti cinematografici e televisivi: oltre a Criminal Minds, ad esempio, hanno raccontato la drammatica vicenda di Colleen Stan anche Ghost Whisperer e Law & Order.

Fonte: CBR

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