Era il 1949, 65 anni precisi da oggi, quando John Adam Belushi, più semplicemente conosciuto come John Belushi, venne al mondo. Un prodigio, un genio – uno che, anche se per pochissimo, ha cavalcato e dominato la scena internazionale con film che resteranno per sempre nell’immaginario comune; e che definire banalmente cult, forse, non basterebbe a rendergli giustizia.
John Belushi, fratello di Jim Belushi, nasceva a Chicago, la sua amatissima Chicago: la città che farà da sfondo e da ambientazione nel 1980 ai Blues Brothers. Pochi film, tutti buoni. E una carriera da divo nel Saturday Night Live, famoso programma americano di cabaret. Fu proprio lui, forse, a renderlo quello che fu: insieme a Dan Aykroyd, che lo voleva negli Acchiappafantasmi con Eddie Murphy.
Viaggiatore cronico, alcolista forzato, morì improvvisamente, ad appena 33 anni. Blues Brothers a parte, anche Animal House, cult tra i cult, lo vide protagonista: e forse questo titolo, più di ogni altro, lo portò alla ribalta. Era un musicista e cantante, un comico ed attore; uno che, con occhiali da sole e capello, poteva conquistare una platea intera – un mondo intero. E che ad oggi viene ricordato ancora con affetto: una delle star vecchio stile, eccessi, talento ed ansia da prestazione – quella stessa ansia che lo portò a bere, e infine all’autodistruzione. Lo ricordiamo con una raccolta di alcuni dei momenti migliori della sua carriera.
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