La febbre da live-action Disney è altissima. Il reboot con interpreti in carne e ossa è un’abitudine che perdura da dieci anni, ovvero da Alice in Wonderland di Tim Burton, un’operazione che all’epoca venne criticata per la confezione eccessivamente manierista ma che rimane, a conti fatti, il capostipite di un modus operandi che sta modificando la posizione del pubblico più giovane nei confronti dei classici d’animazione di una volta. I modelli di riferimento di più generazioni verranno sostituiti dai loro rifacimenti moderni e tecnicamente avanzati? La risposta sembra affermativa, se ci si limita a considerare gli incassi ottenuti ai box office di tutto il mondo dai recenti Aladdin e Il re leone. Soltanto il tempo però verificherà la resistenza di queste nuove versioni e la loro capacità di conquistare il cuore delle generazioni future. Di certo, Disney non perde l’occasione di cavalcare il sentimento di questo momento storico. E così, per inaugurare il 2020, propone il live action Mulan, nelle sale italiane dal 26 marzo e in quelle americane dal giorno successivo, dando una nuova veste a uno dei lungometraggi politicamente più rilevanti provenienti dagli studi d’animazione di Burbank.
Mulan classico animato
Era il 1998 e Mulan portò una notevole ventata di novità, rinnovando l’immagine delle icone disneyane a cui tutti erano abituati: pur non essendo ovviamente la prima protagonista donna di un film della Disney, questa giovane combattente di un modesto villaggio cinese fu il simbolo di un’autentica riscossa di genere, in grado di scombussolare i ritratti femminili che l’avevano preceduta, da Biancaneve a La bella addormentata nel bosco, da Cenerentola a La Sirenetta, passando per Belle di La Bella e la Bestia e per Pocahontas, tutte vittime inconsapevoli di una dominante cultura patriarcale.
Live action Mulan
Nel film del 1998 di Tony Bancroft e Barry Cook, Mulan dovrebbe diventare la sposa di un uomo di buona famiglia, ma si traveste da uomo per evitare che il vecchio padre invalido di guerra si arruoli di nuovo nell’esercito e, con il nome maschile di Puig, salverà la vita all’uomo che ama, il comandante Shang, e nonostante la sua natura femminile venga smascherata, riuscirà nell’impresa di liberare l’imperatore cinese dalla spietata armata degli Unni. La leggenda originale risale al VI secolo, tratta da un poema cinese conosciuto come La ballata di Mulan, in cui venivano narrate anche insistite diatribe tra la protagonista e un comandante anziano, che cercava in ogni modo di offrire sua figlia come sposa a Mulan, inconsapevole che la valorosa guerriera fosse in realtà una donna.
Uno sguardo al femminile
La neozelandese Niki Caro, alla sua settima prova dietro la macchina da presa (North Country – Storia di Josey, La signora dello zoo di Varsavia) è una garanzia in termini di esperienza e di conduzione di un racconto dalle tinte femministe, mentre la squadra di sceneggiatori (Rick Jaffa, Amanda Silver, Lauren Hynek ed Elizabeth Martin) per questa versione live action ha apportato delle sostanziali modifiche alla storia rispetto alla versione animata del 1998: nel film in uscita, infatti, l’eroina non affronterà il capo dell’esercito degli invasori Unni, e non si innamorerà neppure del suo capitano, ma si troverà a dover combattere contro una potente strega, ed esprimerà i suoi sentimenti per un compagno della sua unità militare.
Mulan in carne e osssa
La splendida 32enne Liu Yifei – nota in Cina soprattutto come musicista pop, vista al cinema in Outcast – L’ultimo templare (2014) al fianco di Nicolas Cage – sembra dalle prime immagini una scelta assolutamente azzeccata, capace di impersonare e di bilanciare le caratteristiche di forza, coraggio, bellezza e intelligenza del personaggio. La selezione finale è stata il risultato di un percorso a dir poco travagliato: il casting è partito nel pieno periodo di campagna contro il whitewashing, ovvero l’abitudine dell’industria cinematografica di affidare a un attore caucasico il ruolo di un personaggio di un’altra etnia soltanto con lo scopo di rendere attraente il prodotto nei confronti del grande pubblico. A tal proposito, una petizione online che ha invitato Disney a scegliere appositamente un’attrice cinese ha raccolto più di 100.000 firme. Le candidate per il ruolo osservate dai direttori di casting sono state quasi 1000 e i criteri di selezione hanno incluso credibili abilità nelle arti marziali, una fluente capacità di esposizione in lingua inglese e il “physique du rôle” di potenziale star di Hollywood. Ma il whitewashing non è l’unico ostacolo che si è dovuto fronteggiare dalla macchina produttiva e realizzativa del film: infatti, nell’agosto del 2019 Liu Yifei ha espresso pubblicamente il suo sostegno alla repressione del governo cinese nei confronti dei manifestanti di Hong Kong a favore della democrazia, definiti dall’attrice “vergognosi”, e causando un’autentica insurrezione social che ha portato alla diffusione virale dell’hashtag #BoycottMulan per chiedere il boicottaggio della pellicola. Le polemiche si sono placate soltanto nel momento in cui è stato ipotizzato che Liu si sia trovata sotto pressione dello stesso governo cinese per pubblicare la sua denuncia e la sua indignazione.
Il cast
Il resto del cast coinvolge attori cinesi o di origine cinese popolari anche fuori dai confini nazionali: Donnie Yen, noto per essere uno dei più importanti corpi del cinema marziale e per aver interpretato il maestro Ip Man nei quattro film di successo a lui dedicati tra il 2008 e il 2019, sarà il comandante Tung; Jason Scott Lee, particolarmente in voga negli anni Novanta grazie a Rapa Nui, a Mowgli – Il libro della giungla e soprattutto a Dragon, il biopic su Bruce Lee, interpreterà Bori Khan, un capo guerriero intenzionato a vendicare la morte di suo padre; Gong Li, autentico mito del cinema cinese trapiantata a Hollywood (protagonista di capolavori come Lanterne rosse di Zhang Yimou e Miami Vice di Michael Mann) presterà il volto a Xian Lang, una strega potente in grado di trasformarsi in un migliaio di aquile e che rappresenterà il principale villain del film.
Streghe e magia
A proposito di questo personaggio, l’attrice ha dichiarato: «Nel film originale non c’era una strega, c’era un uomo ma non era così importante nella dinamica della storia. Invece Xian Lang sarà davvero importante, e il pubblico capirà perché questo personaggio è stato fatto così e che cosa vuole». Tra gli attori coinvolti, è doveroso segnalare la presenza di Jet Li, action hero del cinema di Hong Kong, nonché uno dei “mercenari” più affezionati a Sylvester Stallone, che indosserà i vestiti dell’Imperatore.
Addio Mushu
Il personaggio di Mushu merita una nota finale a parte: il divertentissimo spiritello dalle fattezze di un minuscolo drago è stato tagliato da questo adattamento nonostante le iniziali trattative con Eddie Murphy per interpretare il ruolo. La Disney ha optato per questa decisione in seguito alle rimostranze del pubblico cinese nei confronti della sua caratterizzazione nel film d’animazione del 1998, considerata troppo irriverente e “irrispettosa” delle tradizioni e delle credenze cinesi.
Data di uscita
Il live action Mulan arriverà nelle sale italiane a partire dal 26 marzo 2020.
Le foto
Qui sotto tante foto dal live action Mulan:
Foto: © Disney
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