Al calar del sole, il primo giorno di Lucca Comics & Games 2022 è stato invaso dai vampiri: niente paura, perché a proteggerci è arrivato il cacciatore “italiano” più famoso del mondo dei fumetti, Dampyr. Dalle pagine dell’albo Sergio Bonelli creato da Mauro Boselli e Maurizio Colombo nel 2000, il personaggio è arrivato adesso sul grande schermo.
Dampyr, in uscita nelle sale italiane proprio oggi 28 ottobre (QUI il trailer) e mostrato in anteprima mondiale al festival toscano conosciuto in tutto il mondo, ha il compito di inaugurare il Bonelli Cinematic Universe. Lo ha fatto con un film programmatico, che da subito dimostra come questo nuovo corso voglia puntare non solo ad adattare cinematograficamente le proprietà intellettuali della celebre casa editrice, ma che voglia farlo con un’appassionata aderenza al materiale originale.
Girato interamente in lingua inglese, Dampyr è stato scritto dallo stesso Mauro Boselli assieme a Giovanni Masi, Alberto Ostini, Mauro Uzzeo. Il cast stesso, un ensamble di grandi attori ma non star assolute – tra cui Wade Briggs (Foundation, His Dark Materials) nei panni di Harlan, Stuart Martin (Medici, Crossing Lines) in quelli di Emil Kurjak, la Frida Gustavsson di Vikings: Valhalla come Tesla e ancora il David Morrissey di Good Omens e The Walking Dead a interpretare Gorka – ha permesso al regista esordiente Riccardo Chemello di plasmare personaggi in totale aderenza (anche fisica) con la controparte cartacea.
È così che sul grande schermo del Cinema Astra del Lucca Comics & Games 2022, dopo un red carpet mostrato in diretta nelle 300 sale in cui è distribuito il film, ha preso vita la storia di Harlan, figlio di un vampiro e di un’umana e grande minaccia per i Maestri della Notte. È un Dampyr della mitologia slava, di professione cacciatore/truffatore il cui sangue può però davvero porre fine alla piaga che sta rendendo ancora più difficile la vita della gente dei Balcani, già alle prese con una terribile guerra nei primi anni Novanta.
Come per ammissione dello stesso Chemello, si è cercato di ritrovare un certo gusto del “cinema di una volta”, quei film di genere che tra pregi e difetti riescono sempre a trovare una loro buona fetta di pubblico grazie ad aspetti particolarmente positivi. A stupire di Dampyr è soprattutto l’ambientazione: fatto salvo per un solo giorno in un teatro di posa, il primo film del Bonelli Cinematic Universe è interamente girato in location reali, tra cui un villaggio abbandonato nel cuore della Romania e una miniera di sale a 500 metri di profondità.
«Potevamo girare solo per 4 ore, poi dovevamo tornare in superficie per almeno 2 ore per poter respirare aria fresca. È stato magico ed ha portato un valore aggiunto al film» ha detto il regista al pubblico, ansioso di vedere Dampyr sul grande schermo. Tempo pochi minuti ed ecco prendere vita lo scanzonato e tormentato Harlan di Wade Briggs, il determinato capo della milizia Kurjak e soprattutto un David Morrissey particolarmente a suo agio nella parte del villain – «Sono così anche a casa, mi piace essere malvagio» ha ironizzato l’attore.
La speranza del cast è che questo sia solo l’inizio di un lungo percorso, di un nuovo franchise che da una IP italiana possa portare Dampyr in giro per il mondo. Bonelli ha puntato su una delle sue celebrità per iniziare questo percorso cinematografico, ma nella sua scuderia ha ancora tanti cavalli di razza da poter schierare.
Foto: Sergio Bonelli
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