Avrebbe dovuto aprire il Festival dello scorso anno con Challengers, ma gli scioperi di Hollywood hanno causato il rinvio del film ad aprile 2024. Un anno dopo, Luca Guadagnino torna finalmente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dopo la sua ultima partecipazione nel 2022 con Bones And All (che gli aveva fatto vincere il Leone d’Argento Premio Speciale per la Regia) con l’atteso Queer, adattamento dell’omonimo romanzo di William S. Burroughs con protagonista Daniel Craig.
«Ho letto il libro quando avevo 17 anni, quando ero un megalomane che voleva ricostruire la verità attraverso il Cinema – ha dichiarato in conferenza stampa Guadagnino – Quel piccolo libro, scritto da un uomo con un cognome altisonante, mi ha cambiato la vita. Ho adorato il modo in cui raccontava la storia d’amore tra questi due uomini senza nessun tipo di giudizio morale. Con questo film, volevo lasciare il pubblico con un’idea più chiara di se stessi. Volevo che le persone si chiedessero ‘Chi sono veramente?’, portarle a mettere in discussione la loro vita e le loro esperienze».
Nel film, Craig interpreta Lee, vero e proprio alter ego letterario di Burroughs, un americano a Città del Messico intorno alla metà del secolo scorso che porta avanti una vita sregolata fatta di alcol, droghe e bizzarre amicizie. La monotonia delle sue giornate viene stravolta dall’incontro con il giovane Allerton, del quale si innamora. I due, entrati in intimità, decidono di compiere un viaggio in Sud America alla ricerca di una droga chiamata yage, in grado di amplificare le capacità della mente di chi la assume.
Nel film sono presenti scene di sesso piuttosto esplicite tra i due protagonisti. Alla domanda su come avessero lavorato a momenti così delicati, per la lavorazione e per la storia, Craig ha negato l’utilizzo di un intimacy coordinator e ha risposto: «Non c’è niente di intimo nel girare una scena di sesso in un film, sei in una stanza piena di persone che ti osservano. Io e Drew abbiamo semplicemente cercato di rendere le scene di sesso tra di noi le più naturali possibili, come il nostro lavoro richiede. Non ho mai avuto dubbi sull’accettare questo ruolo, conosco Luca da vent’anni e da tempo desideravo lavorare con lui, lo stimo profondamente».
Il film vede Guadagnino tornare a collaborare con lo sceneggiatore Justin Kuritzkes, già autore dello script di Challengers, il costumista J.W. Anderson e i compositori due volte premio Oscar Trent Reznor e Atticus Ross.
Nella parte finale del film, Guadagnino ha aggiunto una scena molto psichedelica assente nel libro di Burroughs. «Mi sembrava necessario far condividere ai due protagonisti un’esperienza estrema e intima, che li vede coinvolti e uniti sia fisicamente che psicologicamente. Abbiamo fatto ricerche molto specifiche sulle droghe psichedeliche e i trip che causano in chi ne fa uso. Mi è sembrato il giusto coronamento di un percorso che lega in maniera indissolubile Lee e Allerton» ha raccontato.
Guadagnino ha poi concluso sottolineando quanto l’esperienza sia stata incredibilmente facile. «Nonostante la complessità del romanzo, del suo autore e dei temi che affronta, tutto il processo di creazione di questo film è stato semplice e pieno di gioia. Abbiamo girato su dei set a Cinecittà, in totale controllo dell’ambiente creativo, e grazie soprattutto al talento e all’amicizia di tutte le persone che hanno lavorato a Queer, non avrei potuto desiderare una lavorazione migliore di questa» ha aggiunto.
Il film, che vede nel cast anche Jason Schwartzman, Leslie Manville e Drew Starkey, verrà distribuito nelle sale italiane da Lucky Red.
Foto: Matt Winkelmeyer/Getty Images
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