Daredevil, alla scoperta degli easter egg inclusi nella serie
Lo show abbonda di meta-citazioni e riferimenti al mondo Marvel, a fumetti e non: sveliamoli
Andrea Facchin
... o meglio, dalla battaglia tra i supereroi, Loki e i Chitauri che ha distrutto New York nel primo film sui Vendicatori. Fisk (alias Kngpin) e altri criminali vogliono ricostruire Hell\'s Kitchen dalle ceneri di quello scontro. E pur di accaparrarsi la loro fetta di quartiere, sono disposti a eliminare chiunque.
Mentre Matt Murdock è seduto nella stazione di polizia di Hell\'s Kitchen, un manifesto appeso accanto a lui recita: «Non serve svelare la propria identità per aiutare a risolvere crimini violenti». Chiaro riferimento al Registration Act della Civil War.
Il villain che fu interpretato da Colin Farrell nel film con Ben Affleck, probabilmente arriverà nella seconda stagione. In questi episodi ci si riferisce a lui attraverso le carte (una delle sue armi) che usa il giornalista Ben Urich per ricollegare gli eventi che stanno sconvolgendo Hell\'s Kitchen. Ma potrebbe anche essere il cecchino alle dipendenze di Fisk che, travestito da poliziotto, spara a un detective nella sesta puntata.
Altro personaggio fondamentale per Daredevil, che però vedremo (probabilmente) nella seconda stagione. Il riferimento alla guerriera tanto amata dal supereroe è racchiuso in una domanda che Foggy fa a Matt ai tempi dell\'università: «Com\'è finita con quella ragazza greca? Era notevole».
Creel è l\'ultimo avversario che Jack Murdock, il padre di Matt, incontra sul ring: dovrebbe andare al tappeto al quinto round, ma scommette su di sé per lasciare i soldi al figlio e lasciargli un ricordo da vincitore. E Creel è lo stesso villain, The Absorbing Man, che in Agent of S.H.I.E.L.D. ha messo in difficoltà la squadra di Coulson.
Compare in lontananza, sullo sfondo di uno dei motion poster promozionali della serie.
Uno degli uffici adiacenti a quello (in costruzione) di Foggy Nelson e Matt Murdock ha questa insegna, che richiama il nome che la Casa delle idee aveva alla nascita.
L\'attrice interpreta Claire, un\'infermiera dell\'ospedale di Hell\'s Kitchen, a cui Daredevil si rivolge per rattoppare le ammaccature dei suoi combattimenti. È una combinazione tra la Night Nurse e la Claire Temple dei fumetti, quest\'ultima ex moglie di Luke Cage.
Il costume nero che Murdock indossa quasi per tutta la serie, prima dell\'ingresso in scena di quello rosso, è lo stesso introdotto da Frank Miller e John Romita Jr. nella miniserie \"L\'Uomo senza paura\".
Stick è un guru delle arti marziali cieco che prese sotto la sua ala Matt Murdock quando era ancora ragazzo, poco dopo l\'incidente che gli ha tolto la vista e la morte di suo padre. Gli ha insegnato tutto, per poi sparire dalla sua vita (rischiava di affezionarsi troppo). Alla fine dell\'episodio a lui dedicato, si trova faccia a faccia con un colosso: si tratta di Stone, nel fumetto il suo allievo prediletto, e qui l\'uomo per cui Stick agisce.
Nel commentare l\'arresto di Kingpin da parte di Daredevil, il New York Bulletin (nei fumetti il Daily Bugle, in cui lavora Peter Parker) allega un\'immagine tratta dalla cover di Alex Maleev dell\'albo The Man Without Fear.
Poteva forse mancare il cameo di Stan Lee? Ovviamente no. Ed eccolo trasformato in agente di polizia, nella foto appesa al muro alle spalle del poliziotto in foto.
Quando Matt e Foggy entrano nel loro ufficio, non hanno nessun cliente, l\'area è da arredare e ha ancora attaccata alla porta l\'insegna della società precedente, la Van Lunt Real Estate, che nel fumetto appartiene Cornelius van Lunt, noto come il supervillain Taurus.
Nella serie è colui che gestisce le finanze di Fisk. Nei fumetti è il villain noto come \"Il Gufo\".
Il simbolo che contraddistingue la droga spacciata da Madame Gao e la sua organizzaizone è lo stesso di uno dei cattivi più famosi della storyline di Iron Fist, The Steel Serpent (o Davos).
Nella serie, Wilson Fisk ha solo completi scuri. È Vanessa, la donna di Kingpin, a citare il classico completo bianco, quando, durante una cena con il boss, si ricorda di un uomo che una volta la sedusse e che aveva proprio quell\'abbigliamento. Il commento di Fisk? «Un look piuttosto bizzarro».
È colui che realizza i vestiti di Kingpin, speciali perché dotati di un\'armatura impenetrabile. Negli ultimi episodi della serie, ha un confronto parecchio movimentato con Daredevil, ma avrà un ruolo determinante nella lotta tra il supereroe e Fisk. Anche qui la fonte è il fumetto, in cui Melvin Potter diventa il villain The Gladiator. In più è legato a una certa Betsy, personaggio che compare nei primi numeri di Devilfirmati da Frank Miller.
Quando Claire (Rosario dawson) lo incontra per la prima volta, Matt Murdock è conciato piuttosto male. Non le dice il suo nome, così lei lo chiama Mike, come un suo ex che aveva molti segreti. Nei fumetti, Mike fu il nome del fratello gemello di Matt: non era cieco, ma il suo ingresso non entusiasmò i fan. Così il personaggio venne cancellato.
È l\'organizzazione di ninja che operano dentro e fuori Hell\'s Kitchen. Il leader è Nobu, che ingaggia con il protagonista uno degli scontri più violenti.
Legato a doppio filo all\'origin story di Kingpin e alla criminalità di hell\'s Kitchen è il nome di Rigoletto: è il boss che governava la città quando Fisk era ancora un bambino. Nella serie si ritira in Florida, nel fumetto viene ucciso da Kingpin, la sua guardia del corpo.
È l\'uomo che ordina ai suoi scagnozzi di convincere Jack Murdock ad andare k.o. alla quinta ripresa nel match contro Creel. Il personaggio non compare fiisicamente, ma per via indiretta ed è anch\'esso tratto dai fumetti, in cui è un criminale noto come The Fixer, che organizza le scommesse sugli incontri di pugilato.
È quello in cui è cresciuto il protagonista, lo stesso che ha ospitato l\'agente Sky di Agents of S.H.I.E.L.D.
Nel Marvel Universe ogni volta che qualcosa di grosso sconvolge l\'America il notiziario che informa su quanto accaduto è il WHIH. E compare anche in Daredevil.
Rosso e noir. Sono i colori del nuovo vestito della Marvel, che con Daredevil regala al suo pubblico uno spettacolo sinora inedito per gli standard degli studios di Kevin Feige (qui la nostra recensione). La scena non è Disney, ma Netflix, teatro che non si fa problemi a mostrare sequenze di violenza, che in Daredevil abbondano, sfociando anche nello splatter. È solo il primo degli elementi innovativi della serie di Steven DeKnight, che immerge la Casa delle idee in un contesto da crime story con Hell’s Kitchen cuore pulsante. La città parla a Matt Murdock con i suoi suoni, le sue sirene e le grida degli innocenti finiti nella rete di Wilson Fisk, un Vincent D’Onofrio tormentato e parecchio schizofrenico (i suoi scatti d’ira sono già indimenticabili). E Daredevil riesce finalmente a esprimere le sue potenzialità drammatiche, già racchiuse nella sua particolare condizione di eroe disabile (e orfano).
La storia, poi, si ricollega al Marvel Universe cinematografico partendo dal primo capitolo sugli Avengers e abbonda di meta-citazioni ed easter egg che si riferiscono ai fumetti e a quello che verrà, al cinema e in tv. Li trovate nella photogallery qui sotto: