David Fincher, l’acclamato regista di Seven, Fight Club e del recente noir per Netflix The Killer, è finito al centro delle critiche a causa delle sue recenti scelte creative e professionali.
Nella cornice della kermesse svedese del Goteborg Film Festival è stato il il direttore artistico di Cannes Thierry Fremaux, ospite dell’evento, a rilasciare nuove dichiarazioni al vetriolo criticando tanto il modus operandi di Netflix quanto la scelta di David Fincher di lasciare l’industria cinematografica a favore dello streaming. Al netto della malcelata ostilità verso Netflix, Fremaux sembra tuttavia incolpare la minore brillantezza delle ultime opere di Fincher proprio al suo essere passata piattaforma:
«David è ancora un grande regista, ma non esiste allo stesso livello nei nostri cuori e nelle nostre menti di quando ha mostrato Zodiac in concorso a Cannes […] Desidera lavorare da solo, in silenzio, facendo i suoi film per piattaforme. È un mondo diverso. Ci manca. Lo vogliamo di nuovo nel nostro mondo, come quando ha presentato Zodiac al Festival.»
I livori di Fremaux nei confronti di Netflix partono da lontano. Il Festival di Cannes non accetta più i film prodotti da Netflix dal 2017, unica edizione della kermesse alla quale prese parte il colosso dello streaming presentando Okja e The Meyerowitz Stories.
Negli scorsi anni il direttore artistico ha infatti imposto alcune regole molto rigorose circa l’uscita cinematografica dei film in concorso, fattore che va contro la politica aziendale tenuta da Netflix decisamente rigida a differenza di altre piattaforme.
In questo senso, The Killer ha rappresentato un’eccezione dal momento che Netflix ne ha concesso la distribuzione cinematografica in un numero limitato di sale e per pochissimi giorni, allo scopo di poter far concorrere il film agli Oscar 2024.
Vi ricordiamo che David Fincher ha un esclusivo accordo di durata pluriennale con Netflix, il quale è stato recentemente esteso per un altro triennio. Il rapporto decennale del regista con la piattaforma ha gli ha permesso di cimentarsi anche nel mondo della serialità dando vita a show molto apprezzati come House of Cards, Mindhunter e Love, Death + Robots, producendo inoltre lungometraggi come Mank e il sopracitato The Killer.
Cosa ne pensate delle parole al vetriolo di Thierry Fremaux? Fatecelo sapere nei commenti!
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Foto: Vittorio Zunino Celotto / Getty Images
Fonte: FandomWire
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