"Depressione post-Avatar": la triste verità che non sapevate sul film di James Cameron
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“Depressione post-Avatar”: la triste verità che non sapevate sul film di James Cameron

Ecco come è stato definito il fenomeno che ha colpito molti degli spettatori recatisi al cinema

“Depressione post-Avatar”: la triste verità che non sapevate sul film di James Cameron

Ecco come è stato definito il fenomeno che ha colpito molti degli spettatori recatisi al cinema

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Con l’uscita nelle sale di  Avatar – The Way of Water e lo sviluppo degli attesi sequel, in programma nei prossimi anni, tra i fan dell’opera di James Cameron si è tornato a parlare di un triste fenomeno che ha colpito gli spettatori dopo l’uscita del primo capitolo della saga. Un fenomeno che ancora oggi è oggetto di studio da parte di esperti, ma di cui in molti non hanno ancora sentito parlare: la “depressione post-Avatar“.

Dopo la proiezione del film originale, nel 2010, la CNN riportò diverse testimonianze di spettatori che ammisero di essersi sentiti particolarmente tristi nei giorni successivi alla visione in sala. In molti, rapiti dalla bellezza di Pandora e dalla sua armoniosa comunità ecologica, trovarono infatti difficile tornare alla realtà quotidiana.

Il fenomeno fu ampio al punto che su Avatar Forums, un sito di fan, nacque un thread in cui molte persone ebbero modo di condividere il loro senso di insoddisfazione dopo aver visto il film: sentivano che il mondo umano non potesse competere con quello naturale dei Na’vi, più spirituale e in armonia con l’ambiente.

Tra le varie testimonianze: “Da quando ho visto Avatar, sono depresso. Il magnifico mondo di Pandora mi ha fatto desiderare di farne parte”. O ancora: Penso persino al suicidio, immaginando di rinascere in un mondo come Pandora”.

Il thread accumulò oltre 1.000 commenti da persone di tutto il mondo, diventando così popolare da generarne un secondo. Il fenomeno raggiunse numeri così ampi che persino testate come Variety intervistarono gli spettatori colpiti dalla cosiddetta “depressione post-Avatar”.

Max Perrin ad esempio, parlando del film, raccontò: “Mi ha fatto riflettere su molte cose, non immaginavo potesse influenzarmi così profondamente”. Altri, come Jacob Williamson, svilupparono una vera e propria ossessione per Pandora: dopo aver visto il film e visitato la relativa attrazione a Disney World, il giovane decise di prendersi una pausa dall’università. Entrambi fanno parte di Kelutral, una community di fan creata nel 2020, che su Discord si immerge nel mondo dei Na’vi, imparandone anche la lingua.

Questa comunità è ancora attiva e i loro membri continuano a supportarsi reciprocamente, affrontando episodi di depressione e altre difficoltà. Con l’uscita di Avatar: The Way of Water nel 2022, i membri di Kelutral si sono trovati di fronte ad una nuova sfida, dato che il film ha ampliato ulteriormente l’universo di Pandora e le tradizioni dei Na’vi.

A tal proposito Nick Paavo, un altro membro di Kelutral, aveva condiviso le preoccupazioni della community: “Alcuni temono che il nuovo film possa influenzarli diversamente. Siamo così entusiasti che non pensiamo alle possibili conseguenze sul nostro modo di vedere il mondo”.

Se anche a voi è capitato di soffrire di “depressione post-Avatar”, oltre a parlarne con uno specialista in grado di aiutarvi, abbiamo qui anche una soluzione in tre fasi sviluppata dalla Ancient Forest Alliance, un’organizzazione no-profit canadese: “Uscite e vivete la natura, agite per proteggerla e incoraggiate gli altri a fare lo stesso”.

Fonte: Variety

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