Sono passati più di trent’anni dall’inizio della serializzazione del manga di Detective Conan, e i fan sono ancora in attesa che il protagonista Shinichi Kudo riacquisti le sue sembianze naturali.
Per i poco informati, l’opera scritta e disegnata da Gōshō Aoyama, da cui è stato tratto il famoso anime che ad oggi conta oltre mille episodi, ruota attorno a un giovane e abile detective liceale, al quale, dopo essere venuto a contatto con una misteriosa organizzazione criminale, viene somministrato un farmaco noto come APTX4869, il quale lo ringiovanisce trasformandolo in un bambino di sei anni. Shinichi assume così l’identità di Conan Edogawa, nella speranza di continuare a investigare e tornare al suo aspetto originario.
Ma non siate così rapidi a bollarla come una semplice storia di fantasia: il farmaco ingerito da Conan/Shinichi potrebbe esistere veramente! A confermarlo è stato il professor Shigeomi Shimizu della Tokyo Medical and Dental University, che nel 2019 è stato interpellato per discutere l’accuratezza scientifica del manga di Detective Conan.
Benché l’APTX4869, ovviamente, non esista nella vita reale, secondo Shimizu la sua creazione non è del tutto implausibile. Il ricercatore ha spiegato che, ogni giorno, nel corpo umano miliardi di cellule muoiono per un processo chiamato apoptosi, una forma di morte cellulare programmata e portata avanti dal corpo umano regolarmente (al contrario della necrosi cellulare che avviene a seguito di un trauma improvviso). Questo fenomeno è oggi molto studiato, perché è alla base delle malattie degenerative come la malattia di Parkinson. Il processo è strettamente legato allo sviluppo dei tessuti, e in particolare al progressivo accorciamento dei telomeri che si manifesta durante la replicazione del DNA, associato all’invecchiamento cellulare: in altre parole, un farmaco come quello di Detective Conan dovrebbe accelerare l’apoptosi per rimpiazzare le cellule adulte con nuove cellule più giovani.
Ovviamente nel manga ci sono poi aspetti del tutto di fantasia, come il fatto che la conformazione scheletrica di Shinichi si riduca magicamente o che egli mantenga la sua coscienza adulta, pur essendo nel corpo di un bambino. Tuttavia, il professor Shimizu ha confermato che, almeno teoricamente (e con «grande difficoltà»), un farmaco come l’APTX4689 potrebbe essere sintetizzato in futuro e che, anzi, sono già in corso delle ricerche su delle sostanze anti invecchiamento. Più complicato, invece, il processo inverso: per le leggi di conservazione della massa, è praticamente impossibile che Conan riesca a riacquistare le sue sembianze di liceale! L’invecchiamento di questo tipo è stato osservato soltanto in alcune condizioni genetiche, come ad esempio la progeria.
Shigeomi Shimizu ha insomma lodato il livello di ricerca scientifica dell’autore di Detective Conan, che è riuscito a suo modo ad anticipare importanti tematiche di ricerca della medicina moderna. Il concetto di apoptosi, per esempio, è stato scoperto all’inizio degli anni ’90, ma reso pubblico soltanto nel 1996, quando il manga aveva iniziato la serializzazione già da due anni.
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Fonte: Anime News Network
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