Diabolik – Ginko all’attacco: nella nuova sfida tra "guardia e ladro", è l’amore il bottino più prezioso. Registi e cast raccontano il sequel
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Diabolik – Ginko all’attacco: nella nuova sfida tra “guardia e ladro”, è l’amore il bottino più prezioso. Registi e cast raccontano il sequel

Giacomo Gianniotti interpreta il nuovo Re del Terrore e Monica Bellucci porta sullo schermo la duchessa di Vallenberg: più sentimenti e spessore emotivo per Diabolik e Ginko, più amore nella cittadina di Clerville

Diabolik – Ginko all’attacco: nella nuova sfida tra “guardia e ladro”, è l’amore il bottino più prezioso. Registi e cast raccontano il sequel

Giacomo Gianniotti interpreta il nuovo Re del Terrore e Monica Bellucci porta sullo schermo la duchessa di Vallenberg: più sentimenti e spessore emotivo per Diabolik e Ginko, più amore nella cittadina di Clerville

Alla presenza dei registi Manetti Bros. e degli attori Giacomo Gianniotti – che subentra a Luca Marinelli nel ruolo del protagonista -, Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci e Alessio Lapice, si è tenuta a Roma la conferenza stampa di Diabolik – Ginko all’attacco!, il sequel che proseguirà gli eventi del film del 2021 portando sul grande schermo il sedicesimo albo dell’omonimo fumetto creato da Angela e Luciana Giussani.

Un nuovo capitolo che mette a dura prova il legame sentimentale e “professionale” che lega il Re del Terrore e la sua partner Eva Kant, che a seguito di un piano messo in atto da Ginko si ritroveranno uno contro l’altra. Intanto, con l’arrivo a Clerville di Altea, la duchessa di Vallenberg, anche l’imperscrutabile ispettore sembra trovare l’amore. Passione, sentimento e romanticismo sono gli ingredienti centrali di questo nuovo film, che andando in contrasto con la freddezza dei rapporti che legavano i vari personaggi nel primo capitolo, regala agli stessi una maggiore dimensione emotiva.  

«Nel primo film Diabolik impara ad amare incontrando Eva», spiega Marco Manetti. «Questo essere disumano e glaciale incontra questa donna totalmente complementare a lui che gli insegna l’amore. E nel secondo film Giacomo – il nuovo interprete – gli ha dato quest’anima di cui aveva bisogno e che doveva essere in questa storia. Questo è un Diabolik che non ha paura di amare e che si contrappone alla coppia di Ginko e Altea: anche loro si amano tantissimo, ma sono schiavi delle regole della società e non possono esprimere il loro amore con la stessa libertà con cui lo fanno Eva e Diabolik.»

Giacomo Gianniotti ha abbracciato a pieno questa versione più umana del suo personaggio. «Quando ho iniziato a lavorare con i Manetti ho detto subito che avrei voluto inserire questo romanticismo in Diabolik e nella sua storia con Eva Kant. Nel primo film emerge come lui abbia trascorso tutta la vita ad inseguire questi gioielli, queste ricchezze. Ma alla fine, possedere tutte queste cose senza avere qualcuno con cui condividerle rende la vita vuota. Allora trova la sua Eva, che dà una ragione alla sua vita. E nel secondo film assistiamo alla loro storia d’amore.»

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Gianniotti si è formato principalmente negli Stati Uniti, dove ha interpretato diversi ruoli a partire da quello che lo ha reso famoso in tutto il mondo, l’Andrew DeLuca di Grey’s Anatomy. In relazione alle differenze incontrate sui set americani e italiani, l’attore ha spiegato: «Intanto qui si mangia meglio. Ma scherzi a parte, io non ho mai lavorato contemporaneamente con due registi. Il modo in cui si sono divisi le responsabilità è stata un’esperienza nuova per me che non ho mai avuto un regista che opera sul set. È stato diverso poter contare su Antonio, che era a due piedi da me, per qualsiasi domanda o consiglio. Normalmente ti trovi ad urlare perché il regista è lontano e in un’altra stanza. Con loro c’è stato un rapporto più intimo.»

Al contrario di quanto accaduto con il recast di Diabolik, il cui ruolo è passato da Luca Marinelli a Giacomo Gianniotti, ad interpretare Eva è tornata Miriam Leone, che dopo il primo film non ci ha pensato due volte ad accettare il sequel per esplorare più a fondo una donna così all’avanguardia per l’epoca in cui è stata creata.

«Per gli anni ’60, periodo in cui i personaggi femminili nei fumetti erano più degli accessori formosi, lei è una ninja, una donna a 360° e pari al suo compagno. È un universo di grande parità in un’epoca in cui ancora la parità era lontana». In relazione al suo rapporto con Diabolik, Miriam Leone prosegue: «Nel nuovo film lei indossa definitivamente la sua tutina nera, che è un po’ il simbolo di questa unione sacra che durerà per sempre. Loro sono un po’ come lo yin e lo yang: Diabolik senza Eva sarebbe quel personaggio freddo e distante dai sentimenti conosciuto in precedenza. Perché lui è un po’ come un animale ferito, e la stessa cosa vale per Eva, che però esce da questo ruolo di vittima e prende in mano la sua vita con grande pragmatismo. Prende in mano anche la vita di questa coppia, perché alla fine il film mostra anche come questi due, che vediamo fare colpi, correre in Jaguar, all’avventura e senza paura, poi tra le mura di casa sono un po’ Sandra e Raimondo. Le Giussani volevano raccontare proprio la dimensione domestica di questa borghesia.»

Come già detto, una nuova coppia introdotta dal sequel è quella formata da Ginko e Altea, la cui relazione è molto diversa da quella che unisce Eva e Diabolik. Ad interpretare la new entry femminile che sconvolgerà la vita dell’ispettore di Polizia è Monica Bellucci, che in conferenza ha raccontato il suo personaggio ammettendo di aver accettato immediatamente il ruolo proposto dai registi. «Altea è la duchessa di Vallenberg, una donna misteriosa che vive questo amore passionale con Ginko, perché vuole tentare di aprire il suo cuore. Lui è una specie di porta chiusa di cui lei ha le chiavi… ogni tanto. Essendo una donna ricca che ha già tutto, cerca di continuo l’eccitazione, cerca qualcosa che la stimoli, e quest’uomo che non riesce mai ad avere fino in fondo, chiaramente la stimola».

Anche Monica Bellucci, proprio come la collega Leone, è passata dai fumetti delle Giussani durante l’infanzia: «Io ho imparato a leggere proprio sui fumetti, quindi interpretarla è stato un po’ un sogno che è diventato realtà. Ricordo nel ’62 questo fumetto tascabile con queste donne che uscivano dall’ordinario in una realtà italiana che era prettamente domestica. Quando i Manetti mi hanno contattata, non avevo visto il primo film. Mi hanno mandato il trailer e ho detto “sì” solo guardandolo».

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La controparte di Altea, nonché grande protagonista del film, come anticipa anche il titolo, è l’ispettore Ginko, l’acerrimo nemico di Diabolik interpretato da Valerio Mastandrea. Rispetto al primo capitolo, anche lui passa attraverso un’evoluzione in termini di crescita personale, sentimentale e, soprattutto, nella sua battaglia con il Re del Terrore ed Eva Kant. Non è un caso che il lungometraggio si chiami proprio “Ginko all’attacco”.

«La grande novità del film sono metaforicamente le mine antiuomo messe nel suo ufficio. Mine, su cui è pronto a saltare, rappresentate dalla passione sfrenata e clandestina nei confronti di Altea», spiega Valerio Matandrea. «È un personaggio che per la prima volta vacilla e mette in campo una fragilità suggerita dall’amore. Sembra il massimo della retorica ma in fondo è così, l’amore rende fragili ma anche coraggiosi rispetto alle scelte da intraprendere. La grossa novità è questa: un Ginko determinato più che mai e sempre con la sua ossessione di catturare Diabolik, ma con questa sorta di “ora d’aria” rappresentata da Altea, che lo fa in un certo senso respirare.»

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Diabolik – Ginko all’attacco! arriverà nelle sale italiane a partire dal 17 novembre 2022.

Foto: Getty (Franco Origlia)

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