Esce venerdi 13 aprile il nuovo film di Daniele Vicari che racconta i tragici avvenimenti del G8 2001, quando il 21 luglio la polizia fece irruzione e compì un massacro all’interno dell’Istituto scolastico Diaz, adibito a dormitorio per manifestanti e reporter. Fatti che Amnesty International ha definito come «la più grande sospensione dei diritti democratici di un paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale».
Si è tenuta proprio ieri la conferenza ufficiale del film, durante la quale erano presenti il regista Daniele Vicari, il produttore Domenico Procacci, la sceneggiatrice Laura Paolucci e gli attori Elio Germano, Alessandro Roja, Paolo Calabresi, Davide Iacopini e Renato Scarpa. Un dibattito interessante che ha sottolineato la voglia del film di proporre sullo schermo le storie di coloro che c’erano e che hanno subito atti di violenza ingiustificata, e ingiustificabile, per fare luce su un fatto in cui si sono resi latitanti sia la politica che la giustizia. L’intento del regista e di tutti i protagonisti è far arrivare il film non soltanto ai reduci di Genova, ma anche a tutti coloro che non hanno memoria diretta dei fatti accaduti o che involontariamente non avevano seguito le vicende durante quel luglio 2011.
«È un film dove non si fanno teorie, si tradiscono gli eventi solo perché ho dovuto fare dei tagli e non ho avuto la possibilità di raccontare tutto l’accaduto in due ore. Ma gli episodi significativi non vengono affatto rinnegati. Non ci siamo addentrati in fatti che non conoscevamo, perché qualsiasi cosa in più sarebbe stata un nostro pensiero e il film sarebbe stato in qualche modo condizionato dalle idee politiche di chi lo racconta» ha dichiarato il regista Daniele Vicari, che ha dato forma e sostanza a quello che viene raccontato negli atti processuali, nelle centinaia di ore di materiale e dagli incontri con i diversi testimoni.
«Ho aderito al progetto per la voglia e la necessità di vedere il film soprattutto come spettatore» commenta Elio Germano che nel film interpreta il giornalista della Gazzetta di Bologna che si reca a Genova per seguire gli eventi del G8, finendo massacrato. Ma anche Alessandro Roja è della stessa idea:« ho voluto fare qualcosa di importante che vada oltre l’aspetto lavorativo e creativo».
È stato un film difficile per chi l’ha creato e prodotto: «doveva raccontare la storia in maniera potente» ha dichiarato il produttore Domenico Procacci, che per dare vita al film ha messo insieme un budget sostanzioso, ottenuto grazie alla coproduzione tra Italia, Francia e Romania. Mentre il film esce questo weekend in diverse sale cinematografiche, la sfida parallela al botteghino che Procacci si pone è quella di far acquistare il film da una televisione, cosa che ancora non è successa, in modo da garantire alla pellicola un pubblico più ampio e diversificato e continuando nella sua missione di porre domande alla coscienza dei cittadini.
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