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Dieci film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

Opere che sembrano essere state realizzate con l’esatto intento di scatenare le ire, la frustrazione, l’irritazione e il malcontento di chi le sta guardando

Dieci film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

Opere che sembrano essere state realizzate con l’esatto intento di scatenare le ire, la frustrazione, l’irritazione e il malcontento di chi le sta guardando

10 film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

Le frequenti campagne lanciate per boicottare il lancio di film o serie tv – e La Sirenetta o Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere sono alcuni recenti esempi – dimostrano un fatto: quello corrente è un decennio ormai abituato a fare da palcoscenico alle proteste del pubblico. Capita ormai spesso (forse troppo spesso) che i film in uscita vengano accusati sui social di essere stati concepiti con la specifica intenzione di guadagnarsi il favore degli spettatori appartenenti a un dato contesto sociale: è stato dato tanto rilievo alle presunte scelte fatte per ottenere l’approvazione del pubblico, che quasi si sono persi di vista invece i tanti altri titoli controversi proprio per le ragioni opposte. Alcuni film, infatti, sembrano essere stati realizzati con la precisa intenzione di disturbare il pubblico, di scatenare le ire, la frustrazione, l’irritazione e il malcontento di chi li sta guardando. E gli esempi, più o meno recenti, non mancano di certo. Da opere storiche che hanno sconvolto il mondo intero, come Salò o le 120 giornate di Sodoma di Pier Paolo Pasolini, si arriva fino al controverso Irréversible di Gaspar Noé, senza dimenticare film come Hostel di Eli Roth, il più recente La casa di Jack di Lars von Trier o Funny Games di Michael Haneke. Abbiamo raccolto alcuni titoli nella nostra gallery di oggi: dieci film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori.

 

  • SALÒ O LE 120 GIORNATE DI SODOMA (1975) di Pier Paolo Pasolini

Un’opera, debitrice tanto del Marchese De Sade quanto di una lettura congiunta di Marx e Freud, in cui il sesso è usato come strumento di tortura e veicolo di supremazia di una classe su un’altra. Con un senso della provocazione mastodontico, perfino apocalittico.

 

  • BEGOTTEN (1990) di E. Elias Merhige

Film difficilmente sopportabile per molti, questo ermetico lungometraggio, diventato un vero e proprio cult underground nel corso degli anni, è tanto esoterico e indecifrabile quanto cupo e affascinante. Non per tutti e facilmente odiabile, ma anche un esempio di memorabile sperimentazione sull’arte e sul tema della maternità (Susan Sontag lo inserì tra i 10 più importanti film moderni, a riprova delle sue proporzioni).

 

  • IRRÉVERSIBLE (2002) di Gaspar Noé

Dieci film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

In questa classifica potrebbero essere citati probabilmente tutti i film di Gaspar Noé, ma il più “rappresentativo” in tal senso è probabilmente quello con Monica Bellucci e Vincent Cassel, la cui sequenza di stupro nel tunnel della metropolitana irritò legioni di spettatori e diede a Noé la patente eterna di “autore scandalo”.

 

  • HOSTEL (2005) di Eli Roth

10 film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

Prodotto da Quentin Tarantino, questo efferato e scioccante horror è uno dei più gratuiti ed eccessivi del nuovo millennio, in un tripudio di soluzioni truculente e atrocità che rifiutano a priori ogni compromesso e spingono senza remore sul pedale dell’acceleratore.

 

  • FUNNY GAMES (2007) di Michael Haneke

Dieci film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

Versione americana dell’originale austriaco del 1997, il film segue la stessa trama del precedente. Quello che cambiano sono gli attori: a impersonare la mamma e papà torturati ci sono i divi americani Naomi Watts e Tim Roth, mentre i due ragazzi psicopatici hanno i volti gelidi di Michael Pitt e Brady Corbet. Realizzare il remake shot-for-shot (inquadratura per inquadratura) di un proprio stesso film è un’operazione “teorica” molto in linea col cinema chirurgico e coercitivo di Haneke, ma di sicuro non instilla un sentimento di immediata positività nello spettatore, andando incontro a un potenziale rigetto.

 

  • A SERBIAN FILM (2010) di Srđan Spasojević

Dieci film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

Tra I fim più degenerati del nuovo millennio c’è sicuramente questo lavoro che unisce “denuncia” voyeuristica del mondo del porno, metafore politiche e sequenze di aberrazioni e gesti carichi di vergogna e abbrutimento, in un’escalation che non conosce requie, arrivando perfino a uno stupro neonatale.

 

  • THE HUMAN CENTIPEDE (2011) di Tom Six

Dieci film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

Dieci film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

Due turiste americane scelte come cavie per un terrificante esperimento: l’unione chirurgica di tre esseri viventi, al fine di far nascere una creatura “perfetta”, il centopiedi umano. Un torture porn sadico ed estremo, spinto alle soglie dell’aberrazione scult.

 

  • SPRING BREAKERS (2012) di Harmony Korine

Dieci film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

Quattro provocanti studentesse di un college (Rachel Korine, Selena Gomez, Vanessa Hudgens e Ashley Benson) dedite a una vita dissoluta costellate da rapine, droga e sbornie, in un film che si diverte a prendere l’immaginario delle teen idol della generazione MTV e a fargli il verso con cattiveria acida. La provocazione rivolta allo spettatore, prossima allo sberleffo, è sempre dietro l’angolo, dall’uso dei ralenti all’utilizzo in colonna sonora di Everytime di Britney Spears.

 

  • MADRE! (2017) di Darren Aronofsky

10 film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

Una donna (Jennifer Lawrence), uno scrittore in crisi (Javier Bardem) e una villa isolata nella quale delle visite misteriose e piene di disagio degenerano in un grandguignolesco teatro dell’assurdo, grondante metafore bibliche e follia zombie. Per molti un film che chiama a sé a gran voce fischi e disprezzo (a Venezia trovò entrambi) e che cerca entrambi consciamente, con fare quasi suicida.

 

  • LA CASA DI JACK (2018) di Lars von Trier

Dieci film che vogliono solo essere ODIATI dagli spettatori

L’ultimo film del regista danese racconta 12 anni nella vita di un serial killer, interpretato da Matt Dillon, che racconta di aver ucciso decine e decine di persone. Il cineasta carica questa storia di sinistri echi “autobiografici” (in senso artistico, ovviamente) e l’insieme dell’opera è così sfrontato da irritare a più riprese, forse più di qualunque altro film di von Trier. Anche se, col suo cinema, fa sempre parte del gioco, da Idioti ad Antichrist…

 

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