Se c’è una cosa che ai cosplayer piace nel vestire i panni di un personaggio, specie quando ci si affezionano, è interpretarlo in tutte le salse e sfumature, sia canoniche che non. Cosa significa questo? Semplicemente che determinati personaggi particolarmente riusciti e somiglianti diventano una sorta di cavallo di battaglia, un marchio riconoscibile con cui il cosplayer in questione viene comunemente riconosciuto, sia in patria che all’estero, al punto da farne una sorta di alter ego. Quando questo accade non è raro allora che la popolarità acquisita e l’amore incondizionato per il charachter in questione vengano per così dire sfruttate e si inizi a proporre delle mise alternative di questi costumi.
Questa particolare tendenza è spesso presente con le principesse Disney che di default avrebbero un abito o due (spesso con la più classica dicotomia stracciona/povera come accade ad esempio con Cenerentola, Biancaneve, Aurora, e Belle giusto per citare alcune delle più famose), ma che così facendo hanno potenzialmente possibilità di espressioni infi nite. E allora ben vengano le più celebri fan art che si possono scovare facilmente su siti come Deviantart e che, grazie alla ricondivisione via social, diventano facilmente virali: principesse in chiave steampunk, principesse disegnate come fossero manga, principesse come ragazze dei giorni nostri, principesse ripensate in stile liberty, principesse in abiti stile impero, principesse come fossero guerriere sailor e così via.
La cifra stilistica di queste rielaborazioni è proprio la capacità di mantenere gli elementi chiave del personaggio in modo che l’essenza non venga snaturata e che lo stesso sia immediatamente riconoscibile, ma di ripensarlo e caratterizzarlo a seconda della tematica prescelta. Sembra semplice ma in realtà non è così scontato; tant’è vero che tra le migliaia di fan art che costellano la rete, solo alcune assurgono alla fama mediatica rispondendo ai criteri richiesti e la loro notorietà le rende tali, che una controparte costumistica non è altro che la tacita prova sancita di questa autorevolezza raggiunta. Per non parlare dei più alternativi e celebri mash up che si possono incontrare quando ci si trova di fronte a una mise iconica come il bikini della principessa Leia di Star Wars… Volete forse non declinarlo a seconda della vostra principessa preferita? Sarebbe proprio un peccato!
Altro ambito da cui pescare per trarre ispirazione nella creazione di outfit alternativi lo suggerisce anche il mondo delle figure e specialmente quello delle doll, specie se in edizione limitata e da collezione. Sì perché in questo caso ci si può sbizzarrire con le varie jewels edition, ossia versioni particolarmente elaborate ed arricchite di dettagli, decorazioni, frizzi e lazzi dell’abito originale o alternativo. Come questa tipologia di costumi debba porsi all’interno delle competizioni è ancora spesso materia di discussione; di fatto le fan art sono a tutti gli effetti degli original in quanto non canonici, ma con le versioni alternative delle bambole ufficialmente in commercio come bisogna comportarsi nell’ambito della valutazione? Per ora senza inerpicarci in questioni di lana caprina gustiamoci shooting e disegni perché c’è davvero da lustrarsi gli occhi!
Foto: © Nunzia Passaro, © Pugoffka_sama, © Fotomania, © Steeve Li Photography, © Sarenka, © Courtesy of Francesca Aliberti
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