Dopo Blake Lively, Justin Baldoni ora attacca Ryan Reynolds: «Mi ha accusato di fare fat shaming»
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Dopo Blake Lively, Justin Baldoni ora attacca Ryan Reynolds: «Mi ha accusato di fare fat shaming»

Arriva la risposta del regista di It Ends With Us alla denuncia dell'attrice protagonista. E non mancano dure parole per suo marito Ryan Reynolds

Dopo Blake Lively, Justin Baldoni ora attacca Ryan Reynolds: «Mi ha accusato di fare fat shaming»

Arriva la risposta del regista di It Ends With Us alla denuncia dell'attrice protagonista. E non mancano dure parole per suo marito Ryan Reynolds

Blake Lively e Ryan Reynolds

Prosegue la controversia legale tra l’attrice di It Ends With Us Blake Lively e il regista Justin Baldoni. Secondo l’aggiornamento delle ultime ore, Baldoni avrebbe a sua volta formalizzato una denuncia, non direttamente contro Lively, ma contro il New York Times, che per primo ha diffuso la notizia, pubblicando un report che secondo il regista era diffamatorio nei suoi confronti.

Nella sua accusa, Blake Lively ha citato l’attore e regista per molestie sessuali, sostenendo che abbia ripetutamente tenuto comportamenti inappropriati sul set, causando a lei e alla sua famiglia forte disagio e turbamento. Tra gli episodi citati, un momento in cui Baldoni sarebbe entrato nella sua roulotte mentre lei era senza vestiti, l’improvvisazione di baci o di rapporti sessuali al di fuori di quanto concordato nel copione e racconti molesti riguardanti i particolari della sua vita sessuale, che Lively non desiderava ascoltare. Infine, l’attrice lo ha accusato di aver messo in atto una «campagna di manipolazione» sui media e sui social network, allo scopo di «distruggere la sua reputazione».

Per tutta risposta, Baldoni ha intentato una denuncia per il valore di 250 milioni di dollari, accusando il Times di averlo diffamato con la pubblicazione di un report che lo metteva in cattiva luce e di aver dato credito soltanto alla versione di Blake Lively. Il documento di 87 pagine offre una risposta a tutte le accuse dell’attrice, fornendo messaggi ed SMS che proverebbero che gli incontri da lei bollati come “molestie sessuali” fossero in realtà consensuali. Secondo il regista, sarebbe stata l’attrice a imbarcarsi in una «strategica e manipolatoria» campagna di diffamazione, utilizzando «false accuse di molestia per assumere il controllo di ogni aspetto della produzione».

E nell’accusa non mancano dure parole anche contro il marito di Blake Lively, Ryan Reynolds. Secondo Baldoni, nel corso di un incontro con la produzione di It Ends With Us, Reynolds lo avrebbe attaccato aggressivamente, urlando e accusandolo di aver «fatto fat shaming» contro sua moglie. Secondo il documento, uno dei produttori dei film che era presente all’incontro avrebbe affermato: «In quarant’anni di carriera non ho mai visto nessuno comportarsi così nel contesto di una riunione», mentre un rappresentante di Sony avrebbe dichiarato: «Ripenserò spesso a questo meeting, il mio unico rimpianto è quello di non aver fermato i maltrattamenti di Reynolds nei confronti di Baldoni». Infine, l’interprete di Deadpool è accusato anche di aver fatto pressioni sull’agenzia di Baldoni, la WME, affinché lo licenziasse.

Il New York Times ha rigettato le accuse, affermando l’intenzione di contestare la denuncia e portando come prova messaggi ed e-mail tra Blake Lively e Justin Baldoni, «riportati accuratamente e nel dettaglio nel nostro pezzo originale».

Fonte: Variety
Photo by Dia Dipasupil/FilmMagic (Getty Images)

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