Il dibattito sull’appartenenza o meno della serie GT al canone di Dragon Ball è vecchio quanto la serie stessa. Nemmeno l’uscita di Super, che ha chiarito ufficialmente la continuity della saga, è riuscita a placare gli animi dei fan: tuttora, gran parte degli appassionati si limita a considerare GT una storia con gli stessi personaggi ambientata in una realtà alternativa, ma c’è chi spera prima o poi in una rettifica del canone che possa includere anche questa serie, tra l’altro particolarmente amata proprio in Italia.
E ora, il momento potrebbe essere finalmente arrivato grazie alla nuova serie Dragon Ball DAIMA. Ma andiamo per ordine, e chiariamo innanzitutto quale sia il problema dell'”ufficialità” di GT.
Dragon Ball GT, arrivata in patria nel 1996 e in Italia nel 2001, è un prodotto che Toei Animation ha voluto realizzare a seguito dell’enorme successo ottenuto dalle prime due serie, immaginando quindi un seguito originale della serie Z, successivo agli eventi del manga di Akira Toriyama. Il Maestro, tuttavia, non è stato coinvolto nella realizzazione, se non per alcuni elementi come il titolo o il design dei personaggi e della navicella spaziale dei protagonisti. Nel messaggio che accompagnava l’uscita del DVD, il mangaka si riferiva alla serie come «un’avventura parallela al Dragon Ball originale», cosa che ha fatto pensare, appunto, a un’ambientazione in una realtà alternativa. A chiarire tutto, nel 2015 è arrivata la serie Super, che ha visto un maggiore coinvolgimento di Toriyama e che si colloca durante i 10 anni che intercorrono fra la sconfitta di Majin Bu e la fine di Z. La mancanza di collegamenti e rimandi tra le due serie ha rafforzato quindi l’idea che GT fosse un capitolo a parte, da non considerarsi canonico perché non supervisionato direttamente dall’autore.
Il dibattito si è riacceso nelle ultime settimane a causa della recente uscita della nuova serie Dragon Ball DAIMA, che condivide con Super lo stesso “marchio di approvazione” del compianto mangaka e in qualche modo ne rappresenta il lascito. Sarà, di fatto, l’ultimo progetto da lui direttamente supervisionato: che abbia deciso di inserirvi alcuni elementi di raccordo proprio con la serie GT?
Secondo alcuni fan, il processo di rettifica del canone sarebbe già in corso, e dopotutto già dai primi episodi DAIMA ha effettuato una serie di importanti retcon (che tuttavia non sono certo una novità in questo universo narrativo, anzi). Un aspetto in particolare ha fatto scattare un campanello d’allarme: l’introduzione del concetto dei “desideri neri” e dei “desideri bianchi”, secondo il quale le sfere del drago possono esaudire soltanto desideri espressi da una persona di natura buona e con intento non nocivo verso gli altri. È possibile che, esplorando ulteriormente questa idea, la serie arrivi a spiegare l’origine delle sfere del drago dalla stella nera, potenti oggetti dall’effetto potenzialmente distruttivo che compaiono esclusivamente in Dragon Ball GT (il cui arco finale, peraltro, tratta proprio la corruzione malvagia delle sfere stesse).
È da sottolineare, tuttavia, che DAIMA si svolge comunque prima degli eventi di Super. In altre parole, se anche la serie dovesse inserire dei riferimenti a GT, occorrerebbe comunque un raccordo ulteriore almeno con il finale del manga di Super, che è ancora in corso a opera di Toyotarō. Finché non accadrà questo passaggio, dovremo continuare a sposare la teoria della realtà alternativa…
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Fonte: CBR
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