Non le nebbie e il fascino (neo)gotico di Londra, ma le nebbie e le paludi di New Orleans, Louisiana. Con questo significativo spostamento di ambientazione si annuncia l’avvento sul grande schermo di Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo scaturito nel 1986 dalla fantasia di Tiziano Sclavi e dalla matita di Claudio Villa. Il film, intitolato Dead of Night uscirà in Italia in occasione di Halloween, distribuito da Moviemax. Nell’attesa possiamo goderci l’artwork pubblicato su Facebook dal regista del film, Kevin Munroe (alla sua seconda esperienza dietro la macchina da presa dopo TMNT), che ha realizzato l’illustrazione insieme al disegnatore Tony Washington. In realtà il disegno mostra sullo sfondo non New Orleans, ma i grattacieli di New York. Motivo: «All’inizio la storia doveva essere ambientata a New York. Adesso mi piacerebbe un sacco ridisegnare lo sfondo con il quartiere francese di New Orleans», scrive Munroe sulla sua pagina Facebook. Dylan Dog, con le sue immancabili camicia rossa e giacca nera, presenta inoltre dei capelli insolitamente lunghi. Spiega sempre Munroe: «Nella sceneggiatura incontriamo Dylan nel momento in cui tocca il fondo, quindi all’epoca pensai che sarebbe stata una buona idea raffigurarlo con una capigliatura incolta e un aspetto trasandato. In seguito il personaggio si sarebbe rasato e tagliato i capelli, avvicinandosi al suo look più tradizionale. Alla fine abbiamo abbandonato quest’idea, almeno per quanto riguarda i capelli, ma ritengo che si trattasse di un approccio interessante».
Il film vede nei panni del protagonista non l’attore Rupert Everett, cui Sclavi si ispirò per il disegno di Dylan Dog, bensì Brandon Routh (Superman Returns); Sam Huntington (Superman Returns) sarà il suo aiutante Marcus (povero Groucho, liquidato dai produttori perché “inadatto a una versione cinematografica”!) e la bionda islandese Anita Briem (Viaggio al centro della Terra 3D) interpreterà Elizabeth, la donna che si rivolge a Dylan Dog in seguito all’uccisione del padre da parte di uno strano essere… Scommettiamo che tra un incubo e l’altro a Dylan toccherà anche qualche sogno romantico?