«È diventato realtà»: Arnold Schwarzenegger spiega perché Terminator ha predetto il futuro
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«È diventato realtà»: Arnold Schwarzenegger spiega perché Terminator ha predetto il futuro

L'amato attore è tornato a parlare della saga, spiegando anche la maniera "controversa" in cui nacque la battuta più celebre del primo film

«È diventato realtà»: Arnold Schwarzenegger spiega perché Terminator ha predetto il futuro

L'amato attore è tornato a parlare della saga, spiegando anche la maniera "controversa" in cui nacque la battuta più celebre del primo film

Terminator Arnold Schwarzenegger

Arnold Schwarzenegger, in un recente evento a Los Angeles, è tornato a parlare dei film della saga di Terminator, esprimendo tutta la sua ammirazione che attribuisce al lavoro di James Cameron per la dimensione profetica del franchise. Secondo Schwarzy Terminator, alla luce dello stato attuale dell’intelligenza artificiale, non può infatti più essere considerato una “fantasia”

Ha detto l’attore: «Oggi ne sono tutti spaventati, hanno paura di dove andrà a finire. E in questo film, in Terminator, parlavamo delle macchine che diventano auto-coscienti e prendono il sopravvento… Ora, nel corso dei decenni, è diventata una realtà. Quindi non è più qualcosa di fantasy o di futuristico. È qui, oggi. Ed è in quest’aspetto che risiede la straordinarietà della scrittura di Cameron».

La trama, scritta da Cameron con Gale Anne Hurd, aveva per protagonista un cyborg assassino, interpretato proprio da Arnold Schwarzenegger, inviato indietro nel tempo dal 2029 al 1984 per uccidere Sarah Connor (Linda Hamilton), il cui figlio un giorno sarebbe diventato un salvatore contro le macchine in un futuro post-apocalittico.

Schwarzenegger ha aggiunto, a proposito del cineasta e della sua capacità di prevedere il futuro: «È un autore così straordinario e un regista così incredibile, ed è una di quelle cose di cui vorrei potermi prendere il merito per questo film. Tuttavia posso solo prendermi il merito del personaggio che ho interpretato e del modo in cui l’ho interpretato. Però è lui ad aver creato questo personaggio: ha scritto il film e il personaggio così bene, è il regista numero uno al mondo».

Di recente Schwarzenegger è tornato a parlare di Terminator nella docuserie di Netflix Arnold, spiegando come la battuta più iconica del primo film, I’ll be back, abbia avuto origine proprio da un confronto acceso con James Cameron: «Non mi sentivo a mio agio a dire “I’ll”. Per me era più sensato dire “I will be back”, suonava più robotico. Lui mi rispose: “Ah, adesso sei anche lo sceneggiatore? È soltanto una parola, non dirmi come devo scrivere, io non ti dico come devi recitare».

La battuta aveva un suono strano, a detta dell’ex culturista, anche per via dell’accento tedesco dell’attore, ma alla fine, nonostante il diverbio che ne venne fuori, Cameron optò per la soluzione più “diplomatica”: girare la scena in tanti modi diversi, scegliendo comunque la versione che preferiva lui. «Mi disse: fallo dieci volte, dillo in maniere sempre diverse, io le girerò tutte e alla fine ne sceglieremo una», ha precisato Schwarzenegger.

Foto: MovieStills

Fonte: Variety

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